Gli operatori ecologici dei Comuni che vanno da Bronte a Riposto, che la settimana scorsa hanno proclamato lo stato di agitazione per il ritardo nei pagamenti degli stipendi da parte dell’Aimeri Ambiente, avranno quanto gli spetta. A versarlo dovrà essere naturalmente la società che effettua il servizio, ovvero la Aimeri, ma se non lo farà la Joniambiente, che è l’Ato, ha ottenuto il si da Prefettura e sindacati per versare direttamente ai lavoratori le spettanze. Questo quanto emerso dal vertice in Prefettura a Catania, richiesto dal Cda della Joniambiente, presieduto da Francesco Rubbino e composto da Antonello Caruso e Giuseppe Cardillo, insieme ai sindaci del territorio. All’incontro, presieduto dal capo di Gabinetto della Prefettura, dott.ssa Filippa Cocuzza, oltre al Cda al completo della società Ato, hanno partecipato il dott. Franco Musso della Joniambiente, la dott.ssa Marinella Licciardello dell’Ufficio provinciale del lavoro, Gaetano Agliozzo e Ignazio Arcidiacono della Cgil, Mauro Torrisi della Cisl ed Antonio Santonocito della Confsal, tutti accompagnati da numerosi rappresentanti sindacali aziendali. Con loro il direttore dell’Aimeri Ambiente, Alfio Agrifoglio, con l’ing. Orazio Colimberti. “Durante il vertice – spiega il presidente Rubbino – è emerso chiaramente che la Aimeri Ambiente deve anticipare gli stipendi. Lo esprime chiaramente il contratto che se non rispettato può essere rescisso in danno dell’impresa. La Aimeri – continua – dopo un lungo dibattito ha chiesto due giorni di tempo per informare i vertici aziendali dell’esito del vertice. Trascorsi infruttuosamente – ribadisce Rubbino – noi abbiamo ottenuto il si da parte dei sindacati e della Prefettura ad anticipare direttamente gli stipendi ai lavoratori che così comunque vada, riceveranno lo stipendio”. “La Aimeri – ribadisce il componente del Cda Antonello Caruso – ha accettato di consegnarci i tabulati dei dipendenti per permetterci di pagarli direttamente. L’unico nostro obiettivo è di garantire i servizi. Ci è dispiaciuto quanto accaduto anche perché, nel versante nord dell’Etna, lo stato di agitazione degli operatori ecologici ha rappresentato un freno al servizio di raccolta differenziata dei rifiuti che stava procedendo alla grande”. Con la condivisione della Prefettura di Catania – hanno aggiunto Colimberti e Agrifoglio – le parti in causa domani decideranno il modo in cui procedere, considerando due opzioni: o Aimeri Ambiente, una volta effettuate delle nuove verifiche di cassa e, sulla scorta delle assicurazioni dell’Ato procederà al pagamento delle spettanze, oppure, in caso di manifesta impossibilità della ditta a pagare gli emolumenti, sarà l’Ato a surrogare l’Aimeri per dare luogo alle retribuzioni”.
Fonte “La Sicilia” del 28-02-2012