«La ferrovia Alcantara-Randazzo deve rimanere tale e anche la Regione valuti l’opportunità di investire su questa tratta parte dei fondi riservati al settore trasporti, in quanto Rfi ha dimostrato una certa disponibilità a mantenerla attiva». È unanime il consenso dei sindaci valligiani sull’opportunità storica di riattivare la strada ferrata, un’infrastruttura importante non solo dal punto di vista ambientale, sociale ed economico, ma anche turistico, «È una risorsa, uno spazio di unione che deve essere salvaguardato – afferma il sindaco di Motta Camastra, Carmelo Blancato – dove il turismo potrà riprendere a viaggiare su rotaie, al momento coperte da erbacce e in alcuni tratti inesistenti. È un esempio di resilienza che valorizza tutto il percorso della Valle, per cui non ha senso proteggere questo patrimonio fino a Motta. Questa storia del lento declino e deteriorarsi dell’infra – struttura non deve continuare a viaggiare sui binari di un sogno che i nostri antenati hanno realizzato con una tecnica ferroviaria che va tutelata e non può essere rabberciata. Dobbiamo acquisire consensi, anche nazionali, sulla questione abbiamo realizzato e presentato un Piano nel Pnrr anche con gli altri sindaci. Urgono autorizzazioni e finanziamenti indispensabili per dare lo start a un cronoprogramma finalizzato alla riapertura totale della Alcantara-Randazzo». «Vogliamo segnali concreti dagli Enti preposti alla gestione del sistema ferroviario valligiano – dichiara il sindaco di S. Domenica Vittoria, Giuseppe Patorniti – Noi sindaci non chiediamo una riconversione dell’ex ferrovia in percorso ciclo-turistico ma la ricostruzione della nostra Alcantara-Randazzo, storica linea ferroviaria costellata di opere d’arte principali e minori».
Gli abitanti, molti dei quali testimoni delle vicende politiche ed economiche che hanno portato alla chiusura, sollecitano gli amministratori a individuare comunque, se è il caso, altri soggetti interessati a una gestione di altro stampo della Fondazione Fs italiane, riconducibile al Gruppo Ferrovie dello Stato. È un coro di “no” dei residenti alla strada ferrata monca, al quale si è unita la galassia ambientalista locale, che per anni ha difeso anche la potenzialità dell’infrastruttura per sopravvivere ai processi di marginalizzazione e abbandono, e che è a servizio di un Parco, quello fluviale dell’Alcantara, che si batte per un rilancio adeguato tra identità e paesaggio. ALESSANDRA IRACI TOBBI Fonte “La Sicilia” del 29-05-2022