Sistemate la segnaletica e togliete le erbacce dalla strada dei vini. È il grido della società civile, della gente comune e dei tanti automobilisti pendolari che percorrono ogni giorno la Sp 89, Randazzo – Castiglione e che puntano i riflettori sulla pericolosità di tutte le strade del territorio. Visto lo stato di abbandono in cui sono nel versante nord dell’Etna, infatti, è nato un comitato cittadino con lo scopo di segnalare le strade dove maggiori sono i rischi di incidenti a causa della segnaletica, dell’asfalto e dei rovi ai bordi della strada, che restringono la carreggiata. Si chiama comitato “Strade sicure” ed è presieduto dal professore Giovanni Di Dio. Il comitato ha pronto il testo di una petizione popolare per chiedere alla Città metropolitana di effettuare la necessaria manutenzione lungo la Sp 89, una strada famosa perché raggiunge alcune fra le più importanti cantine dell’Etna, dove però non solo la segnaletica è carente, in compenso i rovi ai bordi rendono la già stretta carreggiata ancora più piccola. «Insegno a Randazzo da 28 anni – dice il presidente Di Dio – e percorro ogni giorno la Sp 89. Non vi dico il disagio. La strada versa in pessime condizioni. Le erbacce ormai non solo sono padrone delle piccole corsie di emergenza, ma riescono a nascondere completamente la linea di delimitazione della carreggiata, occupando la strada. Quando si incrociano due vetture il rischio di incidenti è molto alto. Per questo noi chiediamo alle autorità competenti di intervenire. Non facciamo altro che difendere i diritti degli automobilisti». E quello di difendere i diritti degli automobilisti è l’obbiettivo principale del comitato, costituito oltre che dal prof. Di Dio anche da Francesco Mercia (vice presidente), Francesco Papotto (segretario), Concetto Vecchio (tesoriere), e Antonio D’Amico (revisore). «Ma sono tanti gli altri soci che fanno parte dell’assemblea – continua Di Dio –. Noi chiediamo alla Città Metropolitana di intervenire con celerità. E per convincerli a farlo abbiamo già pronto il testo per una petizione popolare. Dopo aver effettuato le necessarie comunicazioni alle forze dell’ordine e incontrato i sindaci di Randazzo e Castiglione, inizieremo a raccogliere le firme che depositeremo all’ex Provincia regionale affinché le nostre richieste abbiamo maggiore forza. Il problema è reale – conclude –quella strada è pericolosa per le auto e lo è anche per le biciclette». E vista la bellezza paesaggistica della strada che costeggia i vigneti, quel che resta della ferrovia Alcantara –Randazzo, fino ad affacciarsi sulla Valle Alcantara potrebbe diventare un percorso ciclo-turistico. Ma così, con alcune buche e i rovi ai bordi, serve a poco. GAETANO GUIDOTTO Fonte “La Sicilia” del 08-04-2019