Si aprono nuovi ed immensi scenari, dopo le elezioni regionali, che hanno interessato i Comuni della nostra zona, finora al centro della Politica Siciliana e Nazionale. I dati emersi dalle urne, lasciano spazio a riflessioni ed opinioni, strettamente personali e che non vogliono assolutamente criticare o inficiare i pensieri altrui. Da un’analisi dei dati generali, si nota la prepotente vittoria del Centro Destra in Provincia di Catania, dove Musumeci ha preso oltre il 42% dei consensi. Un dato dovuto anche al fatto che lo stesso candidato è Catanese e giocava in casa. Forza Italia supera il Pd, tenuto a galla solo dalle migliaia di preferenze di Luca Sammartino, senza il cui apporto, la percentuale del Pd sarebbe giunta sotto il 10%. Un evidente flop, che porta all’Ars lo stesso Sammartino, e l’assessore uscente Barabagallo, che certo non sono la massima espressione della Sinistra siciliana, entrambi provengono dall’area di centro. Il centro destra torna protagonista, conquista ben 36 seggi su 70 (nelle precedenti elezioni il presidente Crocetta ebbe 30 seggi su 90), e la vittoria viene arginata solo dai grandi consensi ottenuti dal Movimento 5 stelle, che esce da queste elezioni come primo partito. Sonora la sconfitta per la sinistra, con due sole liste che superano lo sbarramento, e con Alternativa Popolare, protagonista ultimamente a livello nazionale, con i suoi esponenti locali Firrarello e Castigilione che non raggiunge il quorum e resta fuori da Sala d’Ercole. Una linea politica che negli ultimi anni ha portato al tracollo, con passaggi a destra o a sinistra a secondo dei Governi, ma che oggi resta fuori proprio perchè la destra non ha voluto l’apporto di Alfano e soci in queste competizioni regionali. A Bronte perde tantissimi voti rispetto alle ultime regionali, anche se Conodorelli riesce ad avere oltre 600 preferenze. Ma il risultato migliore è certo quello di La Magna, sponsorizzato dal giovane Castiglione, che da solo supera le 170 preferenze. Così come tiene a Maletto, dove la candidata locale Rosalba Mineo giunge seconda tra i candidati, con 138 preferenze, dietro Marco FAlcone giunto a 299. Non Sfonda Anthony Barbagallo, fortemente sponsorizzato dal sindaco Calanna e dai consiglieri a lui vicino, nonché da Franco Catania. Oltre 500 voti, ma sempre meno di quanto atteso dai pronostici. Tanti voti anche per Sammartino, giunto primo anche nella nostra zona, che per il sostegno avuto dall’ex Giunta Calanna, ha visto licenziare i 4 assessori del Comune di Bronte. Resta fuori, e non sfonda, il candidato dei sindacati Villari, che dopo anni di vittorie con la Raia, non raccoglie i risultati sperati, anche se battuto da due pezzi da novanta. Discorso a Parte per Antonio Leanza, candidato locale a Bronte, che raccoglie la pesante eredità del padre, ma sbaglia lista. Partito appoggiando Lagalla, dopo il passaggio del rettore con Musumeci, è rimasto a sinistra, ma la sua lista di Arcipelago Sicilia, è naufragata in mezzo ad errori e mancanza di sana gestione. La sua vittoria a Bronte, dove è stato il più votato, gli ha sicuramente provocato una giusta soddisfazione, così come gli oltre 1500 voti raccolti in Provincia. Una piccola vittoria a Bronte, dove da alleato è passato a primo critico del sindaco Calanna. A Bronte Forza Italia supera Alternativa Popolare, dopo le comunali in cui era rimasta fuori per il basso quorum, torna alla ribalta con centinaia di preferenze ai candidati di punta Falcone e Papale. Un ritorno confermato anche a Randazzo e Maletto, dove giunge primo partito con oltre 450 voti. Il Movimento 5 stelle, invece, giunge primo a Bronte e secondo a Randazzo, ma la bassa percentuale di voti con la preferenza dimostra come il voto al movimento sia un voto di protesta, contro l’attuale sistema. Dopo le elezioni, dai commenti, tutti hanno vinto, e nessuno ha perso, ma da attente considerazioni, è fuor di dubbio che a Vincere sia stato Nello Musumeci, con una percentuale alta, e il ricompattato centro destra, mentre naufraga completamente la sinistra, tenuta a galla da Sammartino, Barbagallo e D’Agostino, tutti uomini di centro, e riceve moltissimi consensi il Movvimento 5 stelle. Un’ulitma riflessione, il “brontese” Vullo, deputato uscente, pur avendo avuto oltre 500 voti in più rispetto al 2012, non riesce ad approdare all’Ars, addirittura superato da tanti candidati della sua lista. Ora, attendiamo con ansia la nuova Giunta di Bronte, azzerata prima delle elezioni.