Regala ancora spettacolo e cenere, l’Etna, nella nottata tra mercoledì e giovedì, nella zona tra Bronte e Maletto, aggravando una situazione già difficile. Le fontane di lava alte e visibili a distanza, nel giro di qualche ora, hanno lasciato spazio a una scia di cenere che il vento proveniente da nordest ha portato sui di Bronte, Maletto e Maniace. Come qualche giorno fa, strade, tetti, terrazze e balconi si sono riempiti di cenere, e subito è scattata l’opera di pulizia da parte soprattutto dei privati. A Maletto, l’opera di rimozione curata dal Comune è continuata, spazzatrici, operai e operatori ecologici da tre giorni lavorano alla rimozione della cenere. Gran parte delle strade principali sono state ripulite, e molti sacchetti di cenere, raccolti da privati e messi in strada, sono stati prelevati dagli operai del Comune per essere depositati nel luogo stabilito. «Da tre giorni siamo al lavoro per diminuire i disagi – dichiara il sindaco Pippo De Luca – purtroppo questa nuova caduta non ci aiuta, comunque non ci fermiamo».
Diversa la situazione a Bronte, con il Comune che sta provvedendo alla pulizia delle strade. «Ieri (mercoledì per chi legge, ndr) avevamo operai e un mezzo della ditta che raccoglie i rifiuti al lavoro – dichiara il vicesindaco Antonio Leanza – nella notte si è aggiunta un’altra spazzatrice e appena abbiamo il luogo dove poter buttare la sabbia raccolta provvederemo a raccogliere tutti i sacchetti nelle strade. Inoltre, conclude, da mercoledì, dietro nostra richiesta, è giunto in zona un mezzo della Pubbliservizi che sta lavorando sulle strade provinciali tra Bronte e Maletto». Antonio Mazzeo e deputato Nino Minardo hanno chiesto lo stato di calamità per i Comuni etnei interessati dall’evento: «Come responsabile regionale del dipartimento Montagna della Lega – dichiara Mazzeo – abbiamo fatto questa richiesta che si è resa necessaria alla luce dei frequenti fenomeni eruttivi e della successiva pioggia di cenere vulcanica. Tante sono state le segnalazioni di disagio giunte, poiché questi fenomeni aggravano ancora di più lo stato di precarietà economica già duramente provato dal covid. Pertanto, si è deciso di chiedere al Governo di impegnarsi sulla sospensione delle imposte fino al 30 giungo e la successiva dilazione delle stesse». Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 26-02-2021