Nella conferenza stampa indetta il 5 dicembre scorso, il sindaco di Randazzo ha evidenziato che il Comune si è trovato in difficoltà economiche e per questo motivo è stata ritardata la pubblicazione della delibera del commissario ad Acta del 25/5/2018 n. 25 (modifica della lettera C del regolamento del Piano Regolatore generale del Comune, relativo ad un’area ricompresa nel territorio di Randazzo). Non si comprendono alcune delle sue dichiarazioni. Durante la conferenza stampa Lei testualmente ha dichiarato: «l’ufficio di Ragioneria restituisce questa proposta di delibera con parere contrario perché in quel momento storico il comune di Randazzo non aveva i soldi per potere pubblicare l’atto in Gazzetta ufficiale, il dirigente del settore incaricato ha dovuto prendere atto della mancata copertura finanziaria sull’atto deliberativo». Mi chiedo, ma qual’era la somma che il comune di Randazzo avrebbe dovuto sborsare per adempiere a un atto d’ufficio previsto dalla legge e far pubblicare sulla Gazzetta ufficiale la predetta delibera e per poter consentire poi agli organi regionali di approvare o meno il provvedimento? Inoltre, nel discutere la delibera in questione, ha lasciato intendere che nel territorio di Randazzo esisterebbe solo un’aspirante giovane imprenditrice che vorrebbe dar vita a un’attività agrituristica (quella da lei ricordata della signora Caruso), sfruttando la sua proprietà per realizzare un’attività lavorativa con un provvedimento ad personam (dice testualmente che ha dovuto capire e verificare se si trattasse di un “provvedimento ad personam”), quando invece è evidente che il provvedimento di che trattasi potrebbe dare grande impulso all’intera economia della città di Randazzo, incentivando il turismo e creando nuovi posti di lavoro. Poi, tralasciando ogni valutazione sull’opportunità di tali ultime sue gravi dichiarazioni che lasciano intendere che un funzionario dello Stato potesse avere reso un provvedimento “ad personam”, non può non essere messo in evidenza che nelle affermazioni, rese in conferenza stampa, sembra che il sindaco di Randazzo ignori i veri problemi dei suoi concittadini e soprattutto che non sia a conoscenza che in atto ci siano diverse iniziative promosse da giovani imprenditori che aspirano a realizzare progetti di lavoro allo scopo di creare un circuito economico virtuoso proprio nel territorio di Randazzo, attingendo anche a finanziamenti Europei, proprio nel settore di cui lei si è tanto occupato in passato (imprenditore agricolo), prima di essere eletto sindaco della bellissima cittadina etnea. Inoltre, non può essere trascurato che quanto proposto dalla delibera prevede una parziale e irrisoria modifica del regolamento del Prg, senza sconvolgerlo, consentendo a giovani imprenditori o aspiranti tali, solo la possibilità di realizzare dei progetti per dare impulso all’occupazione soprattutto giovanile con piccole strutture a supporto di attività agri-turistiche (0,03mc/mq), per sfruttare ampie zone di terreno agricolo dove vige la legge del Far West (credo a lei ben nota!). Alla luce delle mie considerazioni, mi chiedo (e non solo io) se non dovrebbe essere proprio il primo cittadino a sponsorizzare tali iniziative, accelerando i tempi della pubblicazione della delibera in questione e poi piantare le tende presso gli organi regionali per sollecitare l’approvazione definitiva del provvedimento, spiegando agli assessori regionali di riferimento che il provvedimento è virtuoso e mira a creare nuove opportunità di lavoro nel territorio di Randazzo per favorire lo sviluppo economico. Infine, non mi è chiaro come mai proprio il Sindaco di Randazzo, che certamente lavora per migliorare la qualità della vita dei suoi concittadini, per lo sviluppo economico del territorio , sollecitando iniziative virtuose che possano creare occupazione, non si renda conto che, ove la Regione Siciliana dovesse anche parzialmente modificare, in modo assolutamente limitato, il regolamento del Prg (che oggi, stranamente, prevede il divieto assoluto di edificabilità nelle aree a “bosco ceduo”, peraltro in zone non di riserva), apportando le modifiche proposte dal commissario ad Acta, sarebbe un provvedimento giusto, una chance per tanti suoi concittadini e per per tutta l’area da lei amministrata, perché renderebbe possibile la nascita di nuove piccole imprese nell’ambito dell’agriturismo rurale, che creerebbero nuove opportunità occupazionali. Forse la città di Randazzo non risente del grave fenomeno della disoccupazione giovanile che costringe i giovani a scappare dalla Sicilia per trovare occupazione altrove? Forse Randazzo è un’isola felice non colpita dalla grave crisi economica che ha investito l’Europa itera? Egregio signor sindaco, La prego vivamente, di volere dare pubblicamente riscontro alla mia nota, soprattutto per chiarire i dubbi di tutti. GIOVANI LIMA Fonte “La Sicilia” del 10-12-2018