Nel 25° anniversario del tragico evento, commemoriamo i 4 eroi d’una guerra impari, non più con noi ma vicini a Dio, caduti il 18 agosto 1993 durante le operazioni di spegnimento di un incendio boschivo all’interno del “Feudo Mitogio”, in territorio di Castiglione di Sicilia. Personale in divisa del Corpo Forestale della Regione Siciliana e operai dell’antincendio regionale, tutti nostri eroi che dobbiamo oggi ricordare: Francesco Manitta, giovane e promettente sottufficiale del Corpo Forestale della Regione Siciliana e 3 coraggiosi operai addetti alle squadre di spegnimento incendi: Zumbo Vincenzo (capo squadra antincendio), Mineo Benedetto (operaio antincendio) e Manitta Giuseppa (operaia antincendio), tutti rei di credere nel proprio lavoro al servizio della natura. Uomini valorosi caduti mentre con grande abnegazione e sacrificio intervenivano sugli incendi boschivi, persone che possono essere definite davvero “Angeli custodi” del creato e commemorate quale luminoso esempio di difensori del bene naturalistico, per il quale non hanno esitato a dare la propria vita, consapevoli delle scarse risorse ad essi assegnate. Il sacrificio di questi uomini deve essere illuminante per tutti noi, tutto deve essere riconosciuto, pur sapendo che le parole scritte per ricordare tutti i nostri caduti di questa impari lotta contro il fuoco, non bastano a ridare ai congiunti il sorriso e gli abbracci dei propri cari scomparsi. Tuttavia, esse daranno alla dolorosa perdita almeno un senso, quale segno indelebile di riconoscimento e gratitudine postuma da parte della gente civile e delle Istituzioni in cui credevano e per cui hanno dato la propria vita. Tutti dobbiamo onorarli come coraggiosi caduti, a rappresentazione dell’intero dispositivo antincendio siciliano, unico baluardo contro gli incendi boschivi che, in questi ultimi siccitosi e roventi anni, stanno devastando gli ecosistemi di questa martoriata Regione Siciliana, spesso indifferente verso le problematiche del comparto antincendio, dove servono coraggiose decisioni di intelligenza ambientale, a partire dal potenziamento di quello che rimane del Corpo Forestale, dei suoi pochi uomini rimasti e dell’intero impianto antincendio regionale. Gli incendi boschivi di origine antropica, accentuati dai cambiamenti climatici in atto, sono le cause principali del depauperamento dei popolamenti forestali, senza la vigilanza adeguata, permanente e professionalmente specifica del Corpo Forestale e degli uomini delle squadre antincendio, non è chiaro come si manterrà e si esplicherà in modo ottimale la conoscenza e memoria storica di un territorio, i suoi bisogni e le sue necessità, come si tuteleranno le aree protette e demaniali: che futuro avranno i Parchi e le Riserve, i sistemi fluviali e le aree umide? Insomma, l’intero territorio extraurbano, pedemontano e montano, corre gravi rischi di devastazione. VINCENZO CRIMI già Commissario Superiore Corpo Forestale Regione Siciliana Lettera a “Lo dico a La Sicilia” del 18-08-2018