Debutto non ancora ufficiale nel Consiglio del Parco dell’Alcantara dei 6 nuovi sindaci dei Comuni inclusi nella nuova proposta di delimitazione. Il commissario straordinario Giuseppe Morano ha difatti invitato formalmente i sindaci dei territori aggiunti per affrontare insieme la prospettiva dell’ampliamento che vedrà passare l’attuale area protetta da 1900 ettari a ben 28mila ettari, una occasione per ascoltare i sindaci e analizzare insieme eventuali osservazioni o richieste. Nel Catanese si aggiungeranno Linguaglossa e Bronte, mentre nel Messinese ampliamento fino a includere Mongiuffi Melia, Tripi, Montalbano Elicona, S. Domenica Vittoria. L’Ente Parco si avvia quindi verso una nuova fase, anche se per la perimetrazione così proposta, prima di essere definitiva, passerà almeno un anno. Dall’incontro sono emerse alcune perplessità e proposte. In gioco c’è pure la riserva del Malabotta, che alcuni Comuni vorrebbero accorpata al Parco dei Nebrodi, altri a quello dell’Alcantara. «Noi come Amministrazione e come Consiglio comunale siamo favorevoli a entrare a far parte del Parco dell’Alcantara, ma abbiamo formulato delle osservazioni; difatti, l’area protetta proposta nel nostro territorio va a includere alcune aree già edificabili dal nostro piano regolatore, pertanto chiediamo che si rettifichi l’area interessata nel nostro territorio» dice il sindaco di Linguaglossa, Salvatore Puglisi. Assenti gli amministratori di Bronte invece. Nel corso dell’incontro è stato ascoltato pure il sindaco di Castelmola, Orlando Russo, che chiede a gran voce che il proprio territorio venga incluso nella nuova perimetrazione. Per il sindaco di Castiglione, Antonino Camarda, ben venga l’ampliamento del Parco se visto nell’ottica di una maggiore sinergia col territorio, stante che con Linguaglossa ci sono già in corso diverse iniziative e lo stesso primo cittadino si è fatto promotore
di una nota di plauso verso il lavoro svolto dal commissario. Sempre il sindaco Camarda ha auspicato che il comitato esecutivo possa avere una certa durata per lavorare e non più con semplici turnazioni tra amministratori. Quindi un invito alla Regione a dotare l’Ente di un presidente e di chiudere il commissariamento. MICHELE LA ROSA Fonte “La Sicilia” del 20-10-2017