Misterioso incendio doloso ieri a Maletto. Ad andare in fumo è stato il tetto appena completato di un rustico in campagna, in contrada Nave, di proprietà di un professionista malettese di 41 anni. E’ andato distrutto solo il tetto perchè nella casetta non c’erano mobili. C’era soltanto del legname che era stato utilizzato precedentemente dai muratori per i lavori di restauro della copertura del rustico. Certo è che i piromani sembrano aver fatto il possibile per far capire che si trattava di un incendio doloso. Secondo le ricostruzioni che sono state effettuate dai carabinieri, infatti, sembrerebbe che chi ha appiccato il fuoco, ieri mattina intorno le 4, ha prima tagliato vistosamente la recinzione che delimita la proprietà e poi ha forzato la serratura della porta in ferro. Entrati dentro l’abitazione, hanno accatastato tutta la legna che si trovava dentro e, probabilmente utilizzando del liquido infiammabile di cui non è stata trovata traccia, hanno appiccato il fuoco. Le fiamme così hanno avuto tutto il tempo per distruggere il tetto. Nessuno, infatti, durante la mattinata di ieri, ha notato qualcosa. Solo intorno alle due del pomeriggio alcuni passanti hanno visto il fumo e il tetto crollato e hanno avvertito il proprietario. Quando sono arrivati i vigili del fuoco di Maletto ormai c’era poco da fare, così i pompieri hanno lasciato il campo agli investigatori che hanno notato all’interno del rustico la presenza di una bombola del gas che fortunatamente era vuota. Il proprietario, però, non ricorda se era sua o se è stata portata lì dai piromani come ulteriore segnale di avvertimento. Sull’episodio i carabinieri stanno indagando con molta difficoltà. Il professionista recentemente non ha lavorato in grossi lavori pubblici e agli investigatori ha dichiarato di non avere mai ricevuto minacce estorsive.