«Mi sembrano tutte prese di posizione che hanno il solo scopo di creare malumori in una città che è all’unanimità d’accordo con l’operato di questa amministrazione e di questo sindaco». Giuseppe Capizzi, primo cittadino di Maletto, ci tiene a precisare di non avere ricevuto nessuna notifica: né della denuncia presentata ai carabinieri dall’ex consigliere comunale di opposizione Luca Saitta; né dell’esposto che il legale di Saitta, l’avvocato Girolamo Rubino, ha depositato venerdì alla procura di Catania, inviandolo anche al ministero dell’Interno, alla prefetta, all’assessorato regionale alle Autonomie locali e, infine, al Comune di Maletto. «Invita le autorità competenti a provvedere mediante l’adozione di atti ispettivi e di ogni ulteriore provvedimento volto a fare cessare le illegittime azioni perpetrate nei confronti» di Saitta, si legge nel documento sul tavolo di magistratura e prefettura. La storia è quella del Consiglio comunale rimasto senza opposizione. Quando è uscita la notizia del coinvolgimento del sindaco di Maletto Capizzi, imprenditore, in un’inchiesta per corruzione negli appalti sul dissesto idrogeologico nel Messinese, i quattro consiglieri di opposizione hanno annunciato uno sciopero delle attività consiliari fino alle dimissioni del primo cittadino.
Di lì a poco è arrivato il provvedimento del Consiglio comunale: decaduti per assenze ingiustificate, precedenti all’annuncio dello sciopero. Due dei quattro consiglieri fanno ricorso: una – Maria Foti – vince già al Tar. Saitta ha ragione al Cga: i giudici amministrativi emettono un’ordinanza cautelare. Lui si presenta in aula ma non viene riammesso. Va dai carabinieri, denuncia la presidente del Consiglio Michela Gambino e il segretario comunale. «Saremo felici di reintegrare Saitta, dopo che il segretario comunale e il responsabile dell’area amministrativa avranno dato parere positivo», afferma Gambino. «È un ordine del giudice immediatamente esecutivo», replica l’avvocato Rubino. Alla prossima seduta consiliare, non ancora fissata, la situazione potrebbe risolversi. Nel frattempo, però, il caso è finito a piazza Verga e a Palazzo Minoriti. Luisa Santangelo Fonte “La Sicilia” del 22-09-2024;