Brutto epilogo per il Consiglio comunale di Maletto, sciolto per mancanza di numero, e che priva i cittadini del Comune più alto dell’Etna, di un serio confronto politico, di dibattito, e soprattutto, viene meno il dovere dei consiglieri, naturali rappresentanti del popolo, nei confronti di chi li ha delegati a rappresentarli. Ma andiamo con ordine, i primi a dare le dimissioni sono stati l’assessore e consigliere Luigi Sanfilippo, per motivi personali, e il consigliere Luigi Adornetto, che nella sua lettera scrive chiaramente: ” Ogni qualvolta proponevo delle osservazioni anche di carattere tecnico, rimanevano inattuate se non addirittura sottovalutate; tanto da portare l’Ente, in un secondo tempo, ad affrontare spese giudiziali piuttosto onerose quando il tutto si poteva risolvere all’interno degli Uffici Comunali con minore aggravio economico, sempre più diffuso e radicato il malessere sociale” e alla fine conclude dicendo: “A fronte di una seria assenza di “congiuntura” col Sindaco appare evidente l’incapacità di ogni iniziativa politica e di una seria programmazione di sviluppo e di rilancio socio – economico del mio Paese, dimostrando, piuttosto, di vivere alla giornata rincorrendo l’occasionale risoluzione dei problemi quotidiani”. Accuse precise, che lasciano il gruppo di maggioranza con sei Consiglieri, a fronte dei 5 dell’opposizione, e di uno indipendente. Numeri risicati, che hanno contribuito alle decisione finale, quella delle dimissioni di tutto il gruppo che in questo modo, fa si che il Consiglio venga sciolto e sostituito da un commissario. Tranquillo il sindaco, Salvatore Barbagiovanni, che ha ribadito la sua volontà di proseguire nello svolgimento del suo programma. Delusi, invece, i consiglieri di opposizioni e le altre forze politiche. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 09-04-2016