Non basta la crisi mondiale in cui ci siamo ritrovati a causa del Covid e neanche la cenere dell’Etna che ultimamente ha messo in ginocchio l’agricoltura, se a questo aggiungiamo anche i ladri per un’azienda diventa difficile sopravvivere. Ma purtroppo accade. A Maletto, ad un tiro di schioppo dalle ultime case, dove ha sede “L’Azienda del Nonno”, una realtà locale che dà lavoro a 20 operai e che in alcuni mesi arriva ad averne fino ad 80. L’azienda, di proprietà dei fratelli Salvo e Nunzio che, dal 2009, invece di emigrare, nei terreni del loro nonno iniziarono a produrre dapprima fragole e poi diversi altri prodotti ortofrutticoli. Un impegno che lentamente divenne una grossa realtà, infatti, nel corso degli anni la piccola azienda iniziò a confezionare anche i prodotti, diventando un punto di riferimento nella zona. Purtroppo, questo ha sicuramente fatto clamore tanto che, la scorsa notte, i ladri si sono introdotti nell’azienda, portando via costosi macchinari usati per il confezionamento della frutta e verdura. I malfattori, presumibilmente, si sono introdotti nei locali tra la mezzanotte e le cinque, rompendo le serrature del cancello e del capannone, ed entrando nel cortile. Hanno anche disattivato l’allarme e il sistema di videosorveglianza rompendo alcune scatole elettriche. Poi, indisturbati, hanno portato via i macchinari, probabilmente con l’ausilio di un muletto, visto che il peso delle attrezzature era di diversi quintali.
È stato uno degli operai ad accorgersi del furto alle 5 del mattino, quando è andato al lavoro e a dare l’allarme. Un danno di circa 300mila euro, per un’azienda che ha investito molto sul territorio. Un furto che si aggiunge a quello avvenuto in una casa di Maletto, qualche giorno fa, quando fu dato fuoco ad un’auto in campagna per avere campo libero, e ad un altro avvenuto in pieno giorno, in un appartamento, mentre i proprietari erano al lavoro. Tre casi eclatanti nel giro di pochi giorni. «Ripartiremo da zero – dice Salvo Mineo – tra l’Etna e i ladri questo mese è davvero nero, ma non ci arrendiamo». Indagini sono in corso da parte dei carabinieri. Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 10-03-2021