Ancora un mese e forse i 644 bambini di Maletto potranno riavere il loro pediatra di fiducia che manca da circa 3 mesi, da quando cioè la dott. Rita Grasso è andata in pensione. La Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, infatti, ha pubblicato il decreto che individua l’ambito territoriale di “Maletto, Bronte e Maniace”, carente di un posto di pediatra di libera scelta. Grazie a questa pubblicazione i medici pediatri, che volessero ricoprire questo incarico, hanno 30 giorni di tempo per presentare la domanda all’assessorato regionale alla Salute. Possono partecipare tutti coloro iscritti da almeno 3 anni negli elenchi dei medici convenzionati per la pediatria di famiglia della Regione. Intanto alla protesta dei residenti di Maletto che da settimane denunciano di essere rimasti senza pediatra, si uniscono i genitori della vicina Maniace. Come conferma una nota ufficiale dell’Asp, a Maletto “il servizio è stato, nel frattempo, coperto dal pediatra di Maniace che garantisce l’apertura dell’ambulatorio due giorni a settimana”. Il provvedimento però non è piaciuto a nessuno dei 2 Comuni: “Come possono pensare – dice il sindaco di Maletto, Pippo De Luca – che un pediatra presente 2 giorni la settimana possa soddisfare tutte le richieste. Appena apre bottega si trova 50 bambini in fila per essere visitati. Ditemi voi – conclude – se questo è plausibile”. Più o meno lo stesso discorso afferma Riccardo Bontempo, coordinatore del gruppo “Maniace in movimento” : “Prima a Maniace avevamo un pediatra tutto per noi. – afferma – In più la dottoressa Grasso, che svolgeva servizio a Maletto, una volta la settimana apriva qui lo studio. Oggi dobbiamo dividere con altri Comuni lo stesso pediatra. Ci giungono notizie – conclude – di genitori che hanno atteso anche 5 ore prima di vedere i propri figli visitati”. L’Asp di Catania, come ribadito nella stessa nota ufficiale, ha “in corso le procedure per la sostituzione del pediatra di Maletto mediante incarico provvisorio”, ma fino ad oggi i risultati sono stati scarsi.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 13-02-2013