Una folla inaspettata e attenta, ha partecipato alla rappresentazione vivente della “Passione e Morte di Nostro Signore Gesù Cristo” organizzata dalla Parrocchia di Maletto, con la collaborazione dell’Associazione Culturale Thor, di diversi giovani Volontari, e con il Patrocinio del Comune di Maletto. Una manifestazione che veniva da una pausa durata ben 8 anni, era dal 2004 che non veniva più svolta. L’input dato da Padre Salvatore Maggio, ha fatto si che i soci dell’Associazione Thor, affiancati da giovani della Parrocchia, rimettessero in vita quella che era un’antica tradizione di Maletto. Così oltre 50 figuranti, più una macchina organizzativa composta da oltre 20 persone, ha trasformato per un giorno Maletto in Gerusalemme. Durante la mattina, dopo la benedizione delle palme da parte di padre Maggio, l’entrata di Gesù in groppa ad un asinello, assieme ai 12 apostoli. In serata, uno scenario allestito appositamente, ha trasformato il Sagrato della Chiesa Madre, nell’orto degli ulivi, e poi nel Pretorio ove avvenne la condanna da parte di Pilato. A completare il tutto, l’allestimento accanto alla Chiesa di S. Giuseppe del Calvario, con le tre croci montate. Una rappresentazione preparata in appena tre settimane, grazie all’impegno di tanti, e ai contributi del Comune e di alcuni benefattori che volontariamente hanno voluto donare qualcosa. Uno sforzo organizzativo non indifferente, che ha permesso alle centinaia di persone, anche di fuori, giunte a vedere la rappresentazione di assistere a dei momenti molto emozionanti e riflessivi, basati sul sacrificio di Gesù. Una ricostruzione ottima, con degli scenari molto simili alla realtà del tempo. Molta commozione anche per la strada che portava a San Giuseppe, in un corteo aperto da 5 soldati a cavallo, e con un tamburo a dare un passo cupo e triste a tutta la scena. Qui si sono susseguite l’incontro con Maria, con la Veronica, con le Pie Donne, ma anche le tre cadute di Gesù, e l’aiuto del Cireneo, che hanno riproposto quanto avvenne in passato. Dopo la crocifissione, la deposizione nella tomba, e il commento finale a cui ha seguito il ringraziamento di Padre Maggio. Un’esperienza che potrà diventare in futuro un appuntamento fisso per le tradizioni pasquali di Maletto.