Fragola e fragolina di Maletto sempre più buona e sempre più richiesta. Lo dimostrano i numeri dell’ultima edizione dalla sagra del frutto rosso malettese ed una domanda sempre crescente, come conferma il presidente del «Consorzio Etna fragole» di Maletto, Antonino Carrubba. Nonostante ciò, esistono ancora margini per valorizzare ancora di più la fragola più buona della Sicilia. «Abbiamo bisogno – dice Carrubba – dell’aiuto degli esperti delle Università affinché si caratterizzi sempre più e meglio la tipicità della nostra fragola. La gente deve sapere quali caratteristiche salutistiche contiene, ma soprattutto è necessario garantire al nostro frutto per eccellenza del marchio «De. c. o» ovvero la denominazione di origine comunale. Darà alla nostra fragola il giusto riconoscimento in attesa di dotarla in futuro degli altri marchi come l’Igpi». Per Carrubba la «De. c. o. » è importante almeno quanto intraprendere uno studio per risanare le vecchie colture ed allargare la zona di produzione per soddisfare la domanda sempre crescente. Con la «De. c. o. », infatti, il consumatore sarebbe messo al riparo dalle truffe e sarebbe sicuro di magiare fragola locale. «In questi anni – conclude – ci siamo impegnati a valorizzare la fragola e abbiamo un po’ trascurato a piccola fragolina di bosco di Maletto, unica e buonissima, soprattutto tipica del nostro paese». E che esistano ancora ampi margini di valorizzazione del dolce e succoso frutto malettese ne è convinto anche il neosindaco, Salvatore Barbagiovanni, che guarda con fiducia alla possibilità di dotarla del marchio «De. c. o. ». «Appena possibile – afferma – affronterò l’argomento in Comune e, poi, coinvolgerò il consiglio comunale. Il marchio “De. c. o. ” è importante, ma non solo per la fragola. Maletto vanta una serie di prodotti tipici particolarmente buoni ed unici, come i funghi, per esempio. Si potrebbe, quindi, creare un ricco paniere di cose buone, tutte di Maletto, in grado di valorizzare la nostra agricoltura ed il turismo legato all’ambiente ed alla gastronomia».
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 18-06-2013