Il 25 aprile 2010, alle ore 17.00, a conclusione della settimana della cultura promossa dall’Assessorato Regionale dei Beni Culturali, a Maletto sarà inaugurato il Museo Civico. La costituzione del Museo giunge dopo un lungo periodo di preparazione che ha visto susseguirsi varie fasi, dalla sua formale istituzione nel 2001, fino ad oggi che finalmente approda al suo momento conclusivo. La svolta decisiva è stato l’inserimento del progetto museale nell’ambito del Distretto Culturale Taormina Etna che, mediante il bando Sviluppo SUD 2005, ha ottenuto il cofinanziamento dalla Fondazione CARIPLO. Si è dato avvio, così, alla costituzione della sezione archeologica del Museo sotto la direzione istituzionale del servizio archeologico della Soprintendenza di Beni Culturali di Catania che ha visto, nel corso degli anni un grande impegno professionale e scientifico della sua dirigente, dei funzionari e collaboratori. Tale attività è stata validamente supportata dall’Associazione di volontariato SiciliAntica, sede di Bronte – Maletto che in decenni di attività di ricerca sul territorio che costituito e costituisce un punto riferimento importante per la conoscenza, valorizzazione e fruizione del territorio. La stessa associazione è coinvolta nella cogestione culturale del Museo. Contemporaneamente è iniziata, altresì, la costituzione della sezione etno – antropologica. Nella sezione archeologica vengono esposti i materiali archeologici provenienti dagli scavi compiuti nel territorio dal 1987 in poi dal servizio archeologico e dalle ricognizioni di superficie effettuate dalla Durham University e da recuperi operati sul territorio. I reperti esposti si riferiscono alla presenza dell’uomo nel comprensorio, che, quasi senza soluzione di continuità, è stato presente fin dal VI millennio a.C. Infatti vi sono tracce di frequentazioni umane nelle grotte a scorrimento lavico, che alla fine del Neolitico ( fine V – inizi IV millennio a.C.), diventano più intense e si estendono anche all’esterno di esse, come attestano alcune tombe scoperte di recente. La presenza umana diventa più diffusa fra la tarda età del Rame ed il Bronzo antico ( dalla seconda metà del III millennio fino al II millennio a.C.). Le presenze si attenuano alla fine dell’età del Bronzo (XI – X sec. a.C.), ma ricompaiono in età greca dal VI al IV-III sec. a.C. e si estendono ulteriormente con l’età ellenistico – romana ( III sec. a.C. – IV, V sec. d.C.) intensificandosi poi lungo tutto il periodo bizantino e medioevale. Nella sezione etno – antropologica, vengono esposti attrezzi e utensili domestici e del lavoro agricolo che testimoniano l’antica e tradizionale civiltà contadina dell’800 e del ‘900. Il Museo rappresenta un primo passo verso la conoscenza e la valorizzazione del comprensorio posto a nord – ovest dell’Etna, per il quale il Comune di Maletto intende rivestire un ruolo di promozione e di sviluppo.