È un silenzio surreale quello che accompagna l’uscita della bara di Nunziata Sciavarrello, 80 anni, dalla sua abitazione di via Spatafora a Maletto, dov’è stata trovata uccisa venerdì sera intorno alle 21. Sono circa le 2,30 di notte e sono pochi i curiosi rimasti a guardare il triste epilogo di una vicenda che nessuno, a memoria d’uomo, ricorda si sia mai verificata in paese. Una morte assurda, forse per mano del figlio, Valentino, 38enne, che al momento, dopo un interrogatorio avvenuto durante la notte da parte di un magistrato della Procura di Catania nella caserma dei carabinieri di Maletto, è l’unico indiziato. Non ha confessato il delitto ma non si è nemmeno saputo discolpare. Il pm ha disposto per lui il fermo di indiziato di delitto, ipotizzando il reato di omicidio, che è stato poi eseguito dai militari della Compagnia di Randazzo. Ma molti tasselli sono ancora incompleti. Saranno le indagini, che proseguono senza sosta, insieme alle perizie che il medico legale, Giuseppe Ragazzi, ha eseguito la stessa sera, e all’autopsia che verrà eseguita a breve, a far capire come sia effettivamente morta la donna. Aveva dei colpi al cranio e forse altri dietro le spalle, ma durante la perquisizione, eseguita dagli uomini del Reparto investigazioni dei carabinieri, non è stata rinvenuta quella che potrebbe essere l’arma del delitto. Dalla ricostruzione dei fatti, si sa che il ritrovamento è avvenuto intorno alle 21 da parte di un’altra figlia, allarmata dal fatto che la madre non rispondesse al telefono. Giunta in casa e aperta la porta con un altro mazzo di chiavi, l’amara sorpresa. La donna era stesa a terra con le ferite visibili e il fratello tranquillo al piano di sopra. Poi la chiamata al 118 e ai carabinieri e le relative indagini, che hanno visto impegnati uomini delle caserme di Maletto, Bronte e Randazzo, oltre al reparto investigativo. Sul posto, a coordinare i lavori, il capitano della Compagnia di Randazzo, Nicolò Morandi, aiutato dal luogotenente Montana, comandante della Stazione di Maletto. In serata è giunto anche il colonnello Raffaele Covetti, comandante provinciale dell’Arma. Sul posto diverse persone, il sindaco Salvatore Barbagiovanni, Nino Parrinello, capo della Municipale, e il parroco, don Salvatore Cucé. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 28-01-2018
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