È stato un pomeriggio di festa, che ha restituito un bene prezioso dopo anni di abbandono. Parliamo della chiesetta di San Giuseppe a Maletto, all’ingresso del paese, ristrutturata grazie all’impegno di una impresa edile locale, e alla collaborazione di tanti fedeli. La chiesa è stata edificata intorno al 1830 alla periferia del paese. Durante gli anni, la chiesa ha subito dei profondi cambiamenti, tanto da essere stata sottoposta ad alcuni restauri, ultimo dei quali intorno al 1950, in cui il tetto fu sostituito da una specie di terrazza, e venne demolita l’antica cella campanaria. Da anni si parlava di ristrutturarla, e nel luglio 2022 sono iniziati i lavori che hanno portato alla riapertura. I lavori, interamente finanziati dalla famiglia dell’imprenditore Vincenzo Capizzi e diretti dall’architetto Antonio Caruso, hanno permesso il ripristino della chiesetta, grazie anche a ricerche effettuate dallo storico locale dott. Giorgio Luca. Così sotto la supervisione della Sovrintendenza e dell’arch. Santo Sorbello, è stata demolita la vecchia terrazza per rifare il tetto in legno con cordoli rinforzati, sono state consolidate le fondamenta, ripristinato l’intonaco, messi pavimenti in ceramica, costruito l’impianto elettrico, sostituiti gli infissi, rifatta la cella campanaria. Un lavoro realizzato dalle maestranze dell’impresa Capizzi. L’opera è stata completata grazie anche alla volontà del parroco, Salvatore Cucè, della famiglia Leanza, l’ufficio diocesano per i beni culturali e l’ingegnere Salvatore Asero.
È stato l’arcivescovo Metropolita di Catania, mons. Luigi Renna, ad aprire e benedire la chiesetta, accompagnato da mons. Salvatore Gristina, dal sindaco Giuseppe Capizzi, assessori e consiglieri, dal capitano Luca D’Ambrosio comandante della Compagnia di Randazzo, e dal maresciallo Fabio Pacifico comandante della locale Stazione, dalla Confraternita di S. Antonio di Maletto. «La chiesa è situata in un luogo di passaggio ed è dedicata a San Giuseppe –ha esclamato mons. Renna – e questo deve ricordare tre cose: la Famiglia, di cui San Giuseppe è il massimo esponente, il lavoro, con il Santo Patrono degli artigiani, e l’accoglienza, tre valori importanti che dobbiamo sempre ricordare passando qui davanti». LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 31-07-2024