È arrivata ieri pomeriggio la salma di Salvatore Lupica, 64enne, noto e stimato artigiano del Comune etneo, che ha perso la vita all’ingresso di Linguaglossa in un incidente autonomo. Una tragedia non solo per la famiglia, ma per tutto il paese, per la stima e la grande disponibilità che “Turi”, come tutti lo chiamavano ha sempre avuto verso i suoi concittadini. Un grande lavoratore e ultimo di tre fratelli che sin da piccoli avevano intrapreso la carriera lavorativa seguendo le orme del padre. Il più grande, e unico rimasto in vita come imprenditore edile, il secondo fratello, deceduto qualche anno fa come falegname, e lui, il più piccolo, era diventato un fabbro molto ricercato per i suoi lavori. Sin da giovane, dopo un periodo di apprendistato, aveva aperto un’officina, da cui in molti sono entrati ragazzini, per poi uscire ben formati e oggi, grazie ai suoi insegnamenti, lavorano a loro volta come fabbri. La stessa cosa che ha insegnato ai suoi due figli, che lavoravano con lui nella loro officina, che dopo gli inizi era stata trasferita in periferia in un ambiente molto più grande.
Negli anni non era mancata anche un breve impegno in politica, ma è subito ritornato ai suoi lavori in officina, sempre con passione e con la voglia di aiutare gli altri. Qualche anno fa, ha voluto aiutare il locale distaccamento dei vigili del fuoco, costruendo un capannone di 70 metri, non tirandosi mai indietro e regalando ai suoi compaesani dei lavori in più di quelli previsti. Grande il cordoglio in paese, con molti messaggi sia sui social che verso la sua famiglia. «Un grande lavoratore, ricorda il sindaco Pippo De Luca, quasi coetaneo del defunto – nonché amico di infanzia e vicini di casa, abitavamo a pochi metri di distanza. Uno dei tanti ragazzi che da piccoli andavano in bottega per imparare il mestiere e che poi sono divenuti artigiani e maestri per tanti altri giovani. Questa è una grossa perdita per la nostra comunità».
Salvatore Lupica lascia la moglie e due figli, che lavoravano insieme al padre nell’officina di famiglia. Da qualche mese, aveva avuto problemi al cuore, con un principio di infarto in un primo momento superato. Ma l’altro ieri, invece, Turi non c’è l’ha fatta. Infatti, dai primi rilievi, sembra proprio che l’incidente mortale sia avvenuto proprio a causa di un malore. I funerali saranno oggi alle 16, nella chiesa di S. Antonio. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 11-09-2020