«Sono contento di iniziare le mie visite pastorali a Maletto, il paese più distante della Diocesi e anche il più alto sull’Etna». Ha esordito così, il nuovo arcivescovo di Catania, monsignor Luigi Renna, che ieri è stato ospite della comunità religiosa di Maletto. Ad accoglierlo, padre Salvatore Cucé e padre Nino Galvagno, i due sacerdoti del paese, il sindaco Pippo De Luca, accompagnato dalla sua amministrazione, e rappresentanti della Polizia municipale, dei Carabinieri e dei Vigili del Fuoco locali, la Confraternita di S. Antonio e le note della banda musicale Bellini di Maletto. Una visita breve, durata una mattinata ma con la promessa di tornare presto e di avviare un filo diretto con la Diocesi anche grazie all’ausilio delle nuove tecnologie e dei social. Monsignor Renna si è soffermato tanto anche con i giovani, prima con i chierichetti a cui ha raccontato come lui stesso ha iniziato come loro a servire Messa, per poi trovare la vocazione e iniziare il lungo cammino che ancora percorre. Poi grandi parole di speranza anche per i tanti ragazzi presenti alla Messa, «E’ bello trovare tanti ragazzi in un piccolo centro di poco più di 3000 abitanti – ha dichiarato mons. Renna – così come il sindaco e il presidente del Consiglio dei ragazzi. Queste sono ricchezze che col tempo daranno i loro frutti».
Poi la celebrazione della Messa arricchita dalle musiche del coro parrocchiale, l’omelia e le preghiere con un pensiero anche alla guerra dell’Ucraina. Poi il saluto del segretario del Consiglio pastorale, Gaetano Luca, e del sindaco Pippo De Luca che ha donato al vescovo un quadro in pietra lavica con l’immagine del patrono di Maletto, S. Antonio da Padova. Entrambi hanno invitato il vescovo sia per la festa patronale di settembre, sia per la riapertura della Chiesa Madre, chiusa da 4 anni per lavori di ristrutturazione che dovrebbero terminare a breve. Una prima visita breve ma intensa, di un vescovo mandato in questa Diocesi direttamente da Papa Francesco, un uomo dall’aspetto umile che ha rivolto le attenzioni maggiori agli ultimi, distribuendo sorrisi e benedizioni. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 07-03-2022