Rimane senza ambulanza Maletto, proprio durante il periodo delle feste patronali, in cui aumenta notevolmente il flusso di persone che visita il paese. Da quanto appreso, l’ambulanza che era dislocata a Maletto, è stata trasferita a Randazzo, in quanto, quella di quest’ultimo paese, è stata inviata in officina per delle riparazioni. La Seus, società che gestisce il servizio 118, dovrebbe avere dei mezzi di riserva proprio per sopperire ai guasti o a quei problemi imprevedibili che mettono in fermo le ambulanze, ma sembra, che a causa di mancanza di fondi, questi mezzi di riserva non ci sono più, e le ambulanze in servizio vengono fatte ruotare, soprattutto per non lasciare ferme quelle postazioni dove lavorano medici e infermieri. Intanto a Maletto, da quando manca l’ambulanza, è stato necessario l’intervento del 118, che è dovuto arrivare da Bronte o da Maniace, per fortuna per casi non gravi. Preoccupato anche il sindaco, Salvatore Barbagiovanni: “Ho visto che da qualche giorno mancava l’ambulanza, e mi sono subito informato – ha detto – ho anche chiamato la Seus, società che gestisce il servizio, ma non mi hanno saputo dare né spiegazioni plausibili, né hanno saputo dire con chiarezza a chi rivolgermi per avere le dovute delucidazioni. Per questo mi riservo di chiedere spiegazioni sia all’Asp 3, sia all’assessorato Regionale alla Salute, e sia alla stessa Seus, perché non si può privare un paese di un mezzo di soccorso importantissimo per la salute dei cittadini, specie considerando che in questi giorni, abbiamo avuto le feste patronali, e un notevole afflusso di gente”. Intanto, da quanto appreso, gli operatori in servizio a Maletto, vengono e spostati per coprire le assenze nelle altre postazioni dovuti a malattie o permessi. La postazione di Maletto, aperta nel Maggio 2006, ha sempre operato con ottimi numeri. Infatti, la sua posizione sita al centro tra Randazzo e Bronte, la rende ottima come ambulanza non medicalizzata da appoggio per diversi interventi e utile per i cosiddetti codici “verdi”. Effettua mediamente oltre 50 interventi al mese, e spesso, specie d’inverno con la neve o il maltempo, è l’unico presidio funzionante in paese, per le emergenze, la sua chiusura, anche temporanea può sicuramente causare seri danni alla comunità.
R.P.