Torna la tradizione della “ciaramella” a Maletto, grazie al secondo raduno degli zampognari, organizzato dal Comune e dalla locale Pro Loco. Per una sera, prima dell’inizio della novena natalizia che inizia oggi, il suono delle zampogne e ciaramelle, accompagnate da tamburelli, ha allietato le strade del paese, diffondendosi tra viuzze e presepi caratteristici, realizzati dagli abitanti di alcuni quartieri. Una tradizione che a Maletto si tramanda da secoli e che negli ultimi anni sta tornando di moda grazie a tanti giovani che si accostano a questo particolare strumento, creato nell’antichità dai pastori, che, sui pascoli durante il giorno, spesso portavano dietro strumenti come la zampogna o il “friscaletto” per allietare le giornate in montagna. Tradizioni che si tramandavano da padre in figlio, con le note che non venivano insegnate a scuola, ma suonate a orecchio, con una naturale selezione per chi aveva il talento musicale nel sangue. La ciaramella è sempre stata una tradizione a Maletto, con i ciaramellari, che dal 16 al 24, per nove giorni, scendevano a Catania, per andare a suonare nelle famiglie più facoltose. Era un’antica tradizione quella della novena suonata con questo, che forniva ai musicisti anche una forma di reddito, molto alta per quei tempi. Poi, anche per i ciaramellari arrivò la crisi, molte famiglie non continuavano a seguire la tradizione, anche se ancora oggi, alcuni continuano a farlo, ma soprattutto spesso si trovano a suonare nei negozi o nei bar del centro di Catania.
Il raduno di ieri ha visto partecipare oltre venti musicisti, provenienti da Adrano, Acireale, Castelmola, S. Teresa di Riva, Rometta, Tortorici e naturalmente Maletto. Tra questi Marco Mavica, tra i promotori dell’iniziativa, 30 anni, che da 9 anni suona lo strumento e che ancora suona nelle famiglie di Catania, con i giovani Gabriele Fiore e Filippo Galvagno, ragazzi di 12 anni che da poco hanno iniziato a suonare. Ma a rappresentare la ciaramella a Maletto è sicuramente la famiglia Caserta, con ben tre generazioni di musicisti che vanno dai 79 anni del capostipite Antonino, ai 12 anni di Gabriele, il più piccolo dei nipoti. Ma in famiglia suonano pure i figli Giuseppe, Alessandro e Raffaele, e i nipoti Antonio, Antonino, Christian, Samuele e Gabriele. Una tradizione che resiste ai tempi, e si migliora, con alcuni di questi ragazzi che sono anche diventati musicisti frequentando scuole di musica. Alcuni di loro, come altri partecipanti al raduno, si sono poi esibiti nella Chiesa di Sant’Antonio, con tanti applausi da parte del pubblico. Il sindaco, Pippo De Luca, ringraziando tutti i partecipanti, ha voluto ricordare padre Alfredo Longhitano, a cui il raduno era dedicato, per avere istituito, negli anni scorsi, la prima scuola di ciaramelle a Maletto. Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 16-12-2019