Fino ad oggi abbiamo tutti ricordato la comunità di Maletto per il profumo della sua natura, che sull’Etna a 950 metri sul livello del mare, esplode in tutta la sua bellezza fatta di boschi e di sentieri. L’abbiamo conosciuta per la sua rossa e dolce fragola e per le stradine tortuose del centro storico che la trasformano in un presepe, ottimo palcoscenico per la tradizione della ciaramella, lo strumento musicale popolare diffuso in tutto il centro sud Italia che proprio qui, all’ombra della “Torre del Fano”, la roccaforte di difesa ed avvistamento malettese costruita da Manfredi Maletta, ha trovato la sua residenza ufficiale. A fine sfoglio delle elezioni europee, però, ricorderemo la sicilianissima Maletto anche per essere stato il primo Comune del Meridione dove a trionfare è stata la Lega nord. Il partito di Salvini è stato il più votato, ottenendo 526 voti, pari al 32,61% delle preferenze. Forza Italia si è fermata a 427 voti ed il Pd a 376. Che i malettesi si siano schierati a favore dell’indipendenza della Padania? Non proprio. A trainare il Carroccio è stato un candidato locale, il sicilianissimo imprenditore Antonio Mazzeo, che a 25 anni, alla sua prima esperienza elettorale, si è candidato con la Lega risultando a Maletto il più votato. Non andrà a Bruxelles, ma con i suoi 515 voti rimarrà nella storia. «Sono residente a Bronte – ci dice – ma ho sempre vissuto a Maletto dove ho tanti amici. Ho deciso di catapultarmi in politica convinto da Angelo Attaguile, ma soprattutto perché insoddisfatto da chi ci ha rappresentato fino ad oggi. E la Lega – continua – permette a chi protesta di avere spazio, aggiungendo, a differenza dei 5 stelle, idee e concretezza». Ma un siciliano può schierarsi con il partito che negli anni passati si è opposto all’insegnamento dell’Inno di Mameli ed ha chiamato “invasione” la presenza nel nord di tante insegnanti meridionali? «Non è più il partito di una volta. Alla scritta Lega nord è stata aggiunta autonomie, ed io credo nell’autonomia siciliana. Matteo Salvini, poi, sta trasformando la Lega in un partito nazionale. Sappiate che in Parlamento ha difeso l’agricoltura siciliana ed è l’unico ad aver riproposto la realizzazione del Ponte sullo Stretto. Io ho sposato appieno le loro idee, perché non sono contro i siciliani, bensì contro chi i siciliani hanno mal governato in questi anni, ed io da siciliano dico basta all’euro, dico stop all’immigrazione clandestina ed all’abolizione della legge Fornero, tutte idee cardini di Salvini che si sposano con le esigenze anche dei siciliani. Presto Salvini verrà anche a Maletto e lo sentirete dalla sua voce». Ma i siciliani hanno bisogno di politiche per colmare il gap infrastrutturale che non aiuta le imprese, per combattere la disoccupazione e la precarietà dei lavoratori. «E noi da oggi ci penseremo. Ci ripresenteremo ai prossimi appuntamenti elettorali, con l’obiettivo di fare bene per la Sicilia ed i siciliani».
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 27-05-2014