Conferenza di servizi affollata, quella richiesta dal Comune, per il dissesto idrogeologico, dove, ospiti del sindaco Franco Parasiliti, si sono riuniti il collega di Bronte, Pino Firrarello, l’Autorità di Bacino, la Protezione civile regionale, il Genio civile, l’assessorato Agricoltura e Foreste, la Città Metropolitana di Catania e il Corpo Forestale. L’occasione è stata utile per discutere dei gravi danni causati dalle alluvioni degli ultimi anni, e per effettuare dei sopralluoghi nelle zone maggiormente colpite in questi ultimi tempi e in quelle a rischio. Un confronto necessario per iniziare un percorso di censimento dei rischi e per effettuare una mappatura che serva a stabilire un calendario di interventi per risanare un territorio fragile, ma anche per dare uno sbocco alternativo al Comune di Maniace, cha ha un unico punto di accesso con un ponte che in caso di alluvioni potrebbe essere pericoloso. «Oggi abbiamo qui i funzionari, che segnalano le nostre proposte – dichiara il sindaco Franco Parasiliti – ma poi la politica deve decidere. Noi abbiamo bisogno di finanziamenti e di opere che mettano al sicuro i nostri cittadini. Il nostro Comune è attraversato da quattro torrenti e negli ultimi tempi i problemi sono stati tanti. La nostra gente deve dormire, non può stare in ansia a ogni pioggia».
«In questa zona negli ultimi due anni ci sono state diverse alluvioni – precisa il sindaco di Bronte, Firrarello – specie nel 2021 quando la forza del fiume spazzò via diversi argini. Ma i danni sono rimasti soprattutto nelle campagne con i frutteti messi fuori servizio. Stiamo lavorando insieme con il Comune di Maniace per cercare delle soluzioni efficaci. E abbiamo trovato un’intesa sulla cosiddetta “via di fuga”, che potrebbe essere realizzata in una vecchia mulattiera che passa a monte del paese e che potrebbe diventare una strada alternativa». I presenti alla riunione, in tarda mattinata, hanno effettuato dei sopralluoghi nelle zone dei torrenti Martello, Saraceno e Sambuco, dove esistono delle zone abitative o allevamenti vicino ai torrenti. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 21-06-2023