Lascia un grande vuoto e scompare un pezzo di storia del Comune, in seguito alla recente morte di Filippo Bontempo Scavo, per tutti “Zu Filippu”. Nato il 14 agosto 1928 a Tortorici, da piccolo Filippo fu portato dai suoi genitori nella Ducea dei Nelson. Qui iniziò a lavorare sin da bambino, senza potere mai andare a scuola. Qui conobbe la futura moglie, Sebastiana Galbato Gatto, anche lei discendente da Tortorici, e con la quale diede vita ai tre figli. Filippo Bontempo, nonostante fosse analfabeta, ha sempre avuto un ruolo importante nella vita del Comune di Maniace. Infatti, insieme ad altri concittadini, tra cui il giovane parroco don Nunzio Galati, fu tra i fautori del movimento che portò all’autonomia del Comune di Maniace, fino al 1981 frazione di Bronte, e proprio lui, insieme ad altri 13 compaesani, fu presente a Palermo il giorno che l’Ars votò per l’Istituzione del Comune di Maniace. Nonostante il duro lavoro in campagna, e vari impegni, Filippo Bontempo è stato anche uno dei fautori della crescita culturale di Maniace.
Sempre presente nelle manifestazioni organizzate dal Comune, dalla Pro Loco, dalla parrocchia, per portare le sue testimonianze ai giovani, e ricordare la “Nuciddara” una sorta di serenata per i neo sposi, che si portava sotto casa la prima notte di nozze, nella quale Filippo aveva il ruolo di cantante solista, tanto da essere stato invitato al “Marranzano Festival”. Ma non solo, negli ultimi anni, ha partecipato anche a delle produzioni canore di artisti locali, a diverse ricostruzioni della mietitura di cui anche il nostro quotidiano ha scritto, e infine, con la collaborazione dei familiari, alla pubblicazione di un libro dal titolo “U Zu Filippu racconta”, con cunti, canti, preghiere e storie di vita raccontate oralmente. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 22-01-2022