È di 3.195.819,72 euro, il disavanzo di amministrazione del bilancio 2019 del Comune, che ha portato, con la delibera di Giunta numero 14 del 3 marzo, alla dichiarazione di dissesto. Debiti fuori bilancio che partono dal 2012 fino al 2020 e che ora dovranno essere ripianati, sia attingendo a forme di prestito agevolati previsti dalle normative, sia con l’aumento delle tasse o il taglio di servizi. La delibera, votata dai 3 commissari Galeani, Minutolo e Pulvirenti, ora attende il parere del revisore dei conti, e la seguente delibera di Consiglio (che dovrà essere votata sempre dai 3 commissari), per diventare esecutiva. Poi si potrà procedere alla richiesta di una dilazione che permetterebbe di rientrare in pareggio, con un prestito ventennale da restituire con rate di 160 mila euro annui. Tra i debiti che hanno portato al dissesto, la parte più considerevole è quella relativa al mancato pagamento di fatture di energia elettrica dal 2014 al 2019. Una cifra di circa 1.100.000 euro, ormai finite in mano a società di recupero crediti. Poi circa 350mila euro per parcelle non pagate, e circa 90mila euro per forniture di gas in edifici comunali non saldate. Infine, 279.793 euro, che devono essere pagati alla Joniambiente, per gli anni 2012 e 2013.
Poi altre voci minori, non menzionate, che insieme alle aniticipazioni di cassa effettuate per supplire ai pagamenti urgenti e non rinviabili, hanno provocato il buco che ha portato al dissesto. Questo è un atto importante, che servirà a risanare il bilancio comunale, per permettere di guardare al futuro con ottimismo, come accaduto di recente nel vicino Comune di Randazzo, passato dal dissesto ad importanti investimenti. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 05-03-2021