Si terrà il 27 febbraio 2026 la prima udienza del processo a carico di Franco Parasiliti, per violenza privata (art. 610 c.p), e tentato delitto (art. 56 c.p), in danno del suo ex vice sindaco Giuseppe Tilenni Dianni, difeso dall’avvocato Paolo Saliceche ha querelato il primo cittadino di Maniace dopo la sua revoca della delega assessoriale. I fatti risalgono a luglio del 2023, quando dopo circa un anno di Amministrazione, il sindaco azzerava la Giunta, mandando a casa lo stesso Tilenni, e gli altri assessori legati al suo gruppo politico, Miriam Valenti e Rachele Lupica. Il gruppo era stato molto affiatato prima delle elezioni, vinte dopo due anni di Commissariamento. Ma durante l’anno, divergenze di opinioni tra il sindaco e il suo vice, hanno portato ad una rottura poi culminata con l’azzeramento della Giunta. Il vice sindaco, Giuseppe Tilenni, toccato nelle sfere personali, ha querelato il sindaco, e dopo varie vicissitudini e le indagini da parte della Procura, si è arrivati al rinvio a giudizio, anche se occorreranno anni per vedere il dibattito spostarsi in un’aula di tribunale.
«Mi sono deciso a sporgere querela nei confronti del sindaco perché quanto accaduto lo scorso luglio è ingiusto – dichiara Tilenni – . Mi sono sempre prodigato per il bene del mio Comune e non vi erano ragioni politiche che potessero giustificare la mia revoca da assessore. Nei giorni precedenti ero stato minacciato che se non mi fossi dimesso il sindaco mi avrebbe “distrutto”. Ovviamente non ho ceduto a tale minaccia perché non avevo nulla da temere e dopo qualche giorno è arrivata la revoca». «Sono contento di questo rinvio a giudizio – dichiara il sindaco Franco Parasiliti – da me fortemente voluto dal primo momento della querela, per dimostrare in un’aula di tribunale la mia non colpevolezza e le giuste motivazioni che hanno portato alla rottura con Tilenni e il suo gruppo». LU.SA. Fonte “La Sicilia” del 28-04-2024