Il finanziamento a fondo perduto erogato dal Governo centrale per equilibrare il bilancio del Comune di Catania continua a far discutere i sindaci del versante nord dell’Etna, ovvero quel versante relegato a periferia dove finanziamenti e servizi sono più carenti anche a causa di minori sovvenzioni da parte degli enti sovra comunali. Il sindaco di Maniace, Salvatore Pinzone Vecchio, infatti mette a confronto la sensibilità dimostrata dagli organi superiori verso la Città di Catania e quella riservata per la piccola e frastagliata comunità di Maniace: “Quando nel 1981 – afferma il primo cittadino – abbiamo conquistato l’autonomia, Maniace aveva una popolazione di 2100 abitanti. Da allora siamo cresciuti tantissimo, evidenziando una cospicuo aumento demografico. Oggi, infatti, siamo in 3700, ma nonostante la crescita ed un popolazione particolarmente longeva, come dimostrano i tanti anziani che vivono qui, incontriamo enormi difficoltà ad ottenere maggiori trasferimenti”. Per il sindaco una beffa e soprattutto una disparita di trattamento fra cittadini che pagano le tasse in egual misura. “E se permettete – continua il primo cittadino – i maniacesi contribuiscono eccome ad impinguare le casse dello Stato. Basta pensare alle accise sulla benzina. Maniace non ha servizi, e spesso dobbiamo recarci altrove rigorosamente e solo in auto, consumando benzina”. In effetti è vero. Oltre ai servizi che quando va bene si trovano a Bronte, Maniace ha l’handicap di essere frastagliato in tante contrade distanti l’una dall’altra anche diversi chilometri. Il Comune quindi ha bisogno di fondi per garantire i servizi a giovani ed anziani e per effettuare diverse manutenzioni, a cominciare dalle strade.
L’Ufficio Stampa dell’Associazione dei comuni