Silenzio e riposo dopo la tornata elettorale che ha coinvolto Maniace. Oggi i candidati, hanno finalmente trovato un pò di pausa, dopo lo stress e l’ansia legate agli atti conclusivi delle elezioni, vinte con ampio distacco da Antonino Cantali. Ma in realtà, a Maniace i dati emersi dalle urne, hanno dei significati di alto rilievo, e che portano a delle attente riflessioni. Due i punti che sono emersi da questa tornata elettorale. Il primo che ha votato quasi il 90% degli aventi diritto, un record, forse anche per tutta l’Italia, che è in assoluta controtendenza con altri paesi, dove la gente, forse anche sfiduciata dalla politica, non è andata a votare. A Maniace, eleggere i propri rappresentanti in Comune, ha ancora un significato importante, tanto che quasi tutti i cittadini sono andati a compiere il proprio dovere di elettore. Il secondo punto, è la presenza delle donne in politica, infatti, secondo i dati di assegnazione dei seggi, saranno ben 8 le donne che grazie alla legge sulla parità di genere, siederanno in Consiglio, e una di loro, se non più, dovrà anche essere nominata assessore. Una novità assoluta per Maniace che nella sua giovane storia di Comune, aveva avuto solo 2 consiglieri donna, mai insieme e solo con una legislatura a loro carico. Un nuovo modo di vedere e soprattutto di fare politica, che sicuramente potrà portare nuovi impulsi e nuove prospettive per amministrare il paese. Poi le riconferme, nella lista di Cantali, infatti, sono ben 5 i consiglieri rieletti, che con eventuali surroghe, potranno salire anche a 9. Tutte tra le elette le 5 donne che erano presenti nella lista di Cantali, addirittura Giuliana Coci, è stata la più votata in assoluto con ben 245 voti di preferenza. Anche nella lista “Liberamente Maniace” donne protagoniste, infatti su 5 seggi conquistati, ben 3 vanno ad altrettante candidate. Tra gli eletti, il più anziano è Musarra Amato Costantino, nella lista di Cantali, con i suoi 54 anni, la più giovane, è il consigliere di opposizione Parasiliti Rantone Erika di 25 anni. L’ultima curiosità, riguarda la modalità di voto, in tanti, non hanno votato il sindaco, la cui casella si doveva segnare obbligatoriamente, visto che con la nuova legge elettorale se non si sbarra il nome del candidato, il voto per il sindaco non viene assegnato. In questo modo, sono andati perduti circa il 12% dei voti per il primo cittadino.
Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 03-06-2015
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