Si allunga la catena di incendi di fienili negli allevamenti del versante nord dell’Etna. Non sono passati neanche 4 giorni dall’ultimo inspiegabile incendio di un fienile a Maniace, che nella stessa contrada Sant’Andrea della comunità “Giardino dei Nebrodi”, altri 2 fienili andati in fumo, a causa di incendi di chiara matrice dolosa. I fienili sono entrambi della stessa azienda, poco lontana dall’allevamento dove è scoppiato l’ultimo incendio. Sarà forse per questo che i carabinieri della Compagnia di Randazzo tendono a legare le cause dei 2 roghi ed a separarle dagli altri degli anni scorsi. Pur non rivelando nulla sulle indagini, gli investigatori, infatti, ci hanno fatto capire di seguire una pista per precisa che escluderebbe comunque quella estorsiva. Per quest’ultimo incendio l’allarme è scoppiato intorno le 20 di sera quando gli allevatori, due fratelli di Maniace, si sono accorti del fuoco. Sul posto sono arrivati i carabinieri della locale Stazione e i Vigili del fuoco che hanno avuto il loro bel da fare per contrastare le fiamme dei 2 roghi, distanti circa 200 metri l’uno dall’altro. In uno erano accatastati circa 300 covoni, mentre nell’altro anche 400. Tutti ovviamente sono andati distrutti. Sedate le fiamme è iniziata per i carabinieri la classica ricerca di indizi che potessero far risalire all’identità dei piromani. Ovviamente niente è trapelato. Le indagini rimangono coperte da un rigido segreto istruttorio. Gli unici dati certi sono i danni subiti dagli allevatori, ovvero circa 3000 euro di foraggio distrutto e questo in 10 anni è il 26° fienile andato in fiamme. Le indagini ovviamente continuano. Prima o poi la verità salterà fuori ed il mistero degli incendi dei fienili nel versante nord dell’Etna sarà risolto.
UNA LUNGA SCIA
Il primo incendio è scoppiato nel 2004 all’interno di un allevamento di Bronte. Nel 2005 i fienili andati in fumo erano già 6, come 6 furono gli incendi scoppiati nel 2006. Il 2007 fu un anno di calma, ma l’anno successivo ripresero in tutti e quattro i Comuni. La scena è sempre la stessa: i covoni ammucchiati in aree lontane da corrente elettrica, e quasi sempre in tarda serata, si incendiano. Dal 2004 i fienili andati in fumo sono diventati 26.
Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 07-10-2014