Sono passati quasi quarant’anni dal giorno in cui Franco Parasiliti divenne il primo sindaco di Maniace, Comune, prima frazione di Bronte, che nel 1981 ebbe l’autonomia, e dopo un periodo di commissariamento arrivarono le prime elezioni, che lo videro vincitore e proclamato sindaco. Al suo fianco Emilio Conti, allora nominato vice sindaco, e che ora si ritroverà in uno degli scranni del Consiglio comunale. La storia che si ripete, un ciclo che si riapre e oggi come allora si parte da zero, dopo lo scioglimento del Comune e il dissesto. Al nuovo sindaco Franco Parasiliti abbiamo chiesto se è un ritorno al passato o una proiezione nel futuro: «Un ritorno peggiore di allora. Negli anni Ottanta si partiva da zero, ma con la consapevolezza di non avere debiti, con contributi della Regione e tanta voglia di fare, oggi si parte da sottozero. Ancora non so neanche la reale situazione di cassa del Comune». Cosa è cambiato in questi anni? «La gente, i maniacesi hanno acquisito consapevolezza, pensi che per circa 20 anni sono rimasto fuori dalla scena politica, ogni volta che mi presentavo la gente non mi votava, optava per chi ha portato Maniace al dissesto, forse illusa da facili promesse mai mantenute o da presunti favori.
Oggi la gente ha capito, ha voluto decisamente rompere con chi ha governato negli ultimi anni, e mi ha ridato fiducia che spero di ripagare al meglio. La sera della vittoria, ho trovato ad attendermi un mare di gente, fra cui tanti giovani e bambini, dobbiamo lavorare per dare loro un futuro migliore e io mi impegnerò al massimo, non ho più ambizioni politiche se non quella di lavorare per la mia gente. In questi ultimi anni, ci hanno etichettato come mafiosi, ma come ha detto il Prefetto non è così. A Maniace c’è gente onesta, che la mattina va a lavorare anche a chilometri di distanza, con le arance, con la frutta, nei magazzini, Maniace non è un paese di mafiosi. Esiste la delinquenza ma non parliamo di mafia, i maniacesi non sono mafiosi».
In Consiglio ritroverà da avversario Emilio Conti. «Sono veramente felice per lui, abbiamo fatto diverse battaglie insieme e da avversari, ma sempre col massimo rispetto. Sono certo che potrà dare un buon contributo». Il suo rapporto con padre Galati? «Normale, anche con lui abbiamo fatto tante battaglie, appena eletto sono andato a trovarlo, e mi ha fatto i migliori auguri». Il futuro? «Il futuro è rimboccarsi le maniche e lavorare, soprattutto per ridare la giusta dignità ad un popolo e poi per fare conoscere il paradiso ambientale e storico che abbiamo a Maniace». Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 17-06-2022