È allibito Antonino Cantali, sindaco fino a qualche mese fa, e rimosso dalla carica dopo i controlli prefettizi effettuati nel suo Comune. Ora, dopo avere letto la relazione che ha portato alla sua destituzione a qualche mese dalle elezioni per il rinnovo, ha chiari alcuni aspetti della situazione, ma rimane sempre perplesso su altri. «Io sto comunque procedendo al ricorso – dichiara l’ex sindaco – per un procedimento che ritengo infondato ed ingiusto giunto a qualche mese dalla naturale scadenza del mandato. Posso tranquillamente affermare, come fatto con la commissione, la mia estraneità a fatti criminosi. Così come nego l’episodio dello schiaffo così come riferito a suo tempo, quando sono stato ascoltato dalla Commissione. Compito di un sindaco è di dare un indirizzo all’attività del Comune, ma ricordiamoci che non ero io ad espletare le gare d’appalto, e soprattutto non è compito degli Amministratori controllare la regolarità delle gare e dei documenti o richiedere il certificato Antimafia. Esistono uffici e figure preposte dalla legge.
Da una prima lettura del verbale, il mio nome è fuori da legami con la criminalità o con parenti scomodi. Per questo voglio fare ricorso, per difendermi ma soprattutto per difendere il buon nome di una Comunità che negli ultimi anni ha fatto passi da giganti verso la legalità. Il mio impegno verso la scuola, la Parrocchia e gli aiuti verso le fasce più deboli è palese, non mi sono mai risparmiato ed ho sempre cercato di portare avanti idee e progetti utili alla Comunità. Resto comunque fiducioso nell’operato del Prefetto e della Commissione, in attesa di eventuali sviluppi che diano nomi e cognomi di eventuali responsabili». L.S. Fonte “La Sicilia” del 09-07-2020