Quante volte sono stati bruciati i rifiuti in campagna. Una abitudine che è reato, perchè la legge dell’8 febbraio 2014 lo vieta categoricamente, prevedendo pene anche pesanti. Adesso, a sue spese, lo sa bene un operaio forestale di 51 anni di Maniace, sorpreso dai carabinieri a bruciare rifiuti. Tutto è cominciato nella tarda serata di sabato quando i militari della Stazione di Maniace hanno notato del fumo provenire dal bosco di contrada Porticelli. Guidati dal fumo i carabinieri sono arrivati sul posto sorprendendo l’uomo ad alimentare il rogo con rifiuti di probabile provenienza domestica, con grave pericolo per la natura e la salute sua e dei residenti. Così i carabinieri hanno denunciato l’uomo per combustione illecita di rifiuti, proprio il nuovo reato introdotto a seguito all’emergenza rifiuti in Campania. La nuova legge, infatti, recita chiaramente che “chiunque appicca il fuoco a rifiuti abbandonati ovvero depositati in maniera incontrollata è punito con la reclusione da due a cinque anni. Nel caso in cui sia appiccato il fuoco a rifiuti pericolosi, si applica le pena della reclusione da tre a sei anni. Il responsabile è tenuto al ripristino dello stato dei luoghi, al risarcimento del danno ambientale e al pagamento, anche in via di regresso, delle spese per la bonifica”.
Fonte “La Sicilia” del 27-10-2014