Resta molto critica la situazione a Maniace, interessata nei giorni scorsi da diverse esondazioni. La continua pioggia non ha facilitato le operazioni di pulizia di fango e detriti ed ha aumentato la paura in un popolo duramente provato in questi ultimi giorni; ma, come sempre, non si è mai arreso rialzandosi dopo ogni caduta. Ieri sono arrivati una ruspa ed un escavatore dei vigili del fuoco, che hanno iniziato le operazioni di pulitura degli argini del torrente Saracena. La richiesta d’aiuto era stata avanzata dalla commissione prefettizia, che dal primo momento dell’emergenza oltre ad attivare la Protezione Civile locale e uno staff di tecnici per un primo supporto, ha inviato agli enti competenti le varie richieste di aiuto. E così, dopo un sopralluogo effettuato dai vigili del fuoco, che hanno rilevato l’importanza di pulire gli argini del Saracena proprio nei pressi del ponte che permette l’ingresso nel Comune dei Nebrodi. Ieri si è provveduto ad iniziare i lavori. Massi e detriti sono stati trascinati a valle dalla furia delle acque e in alcuni punti più stretti, il livello dell’acqua si è notevolmente innalzato.
Non si ha ancora idea dell’entità dei danni, ma il conto è salato. A partire dal campo sportivo, costruito nei pressi del Saracena e in parte trascinato via dall’acqua, Danni anche al pozzo Biviere, per il cui ripristino serviranno diversi giorni e alla condotta del gas da città, riparata nottetempo provvisoriamente. Strade travolte dalla furia delle acque e case isolate inagibili, abbandonate dai residenti. Danni anche ai frutteti, base dell’economia locale, trascinati via dall’acqua. Tanti i problemi, in primis la mancanza di un’altra strada di accesso al paese, di cui si parla da anni in ogni campagna elettorale, ma mai realizzata e mai è stato proposto un progetto serio e da fare finanziare. Ora bisogna ripartire, con coraggio e concordia, come fatto da tanti in questi giorni. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 30-10-2021