«Un sogno che potrebbe diventare realtà, per dare uno sbocco diretto dall’Etna alla costa settentrionale». Questo il pensiero del sindaco di Maniace, Franco Parasiliti, a proposito della strada Maniace – Longi, ultimamente portata alla ribalta da diversi amministratori locali, e da padre Galati. Una strada che sarebbe necessaria sia per dare un ulteriore sbocco a Maniace, sia per collegare una parte della Piana di Catania, e diversi Comuni, con la sponda settentrionale dell’isola. «Già nel 1996 ho proposto di sistemare la vecchia strada per Longi – dichiara il sindaco – attivandomi sia a livello regionale che provinciale, visto che allora le province funzionavano. Ma immediatamente i verdi mi stopparono, per la presenza del Parco dei Nebrodi e per i numerosi vincoli. Oggi, la situazione è identica, ripristinare la vecchia strada è giusto, ma solo a scopo turistico e soprattutto rispettando i vincoli del parco che impediscono l’uso di cemento e manufatti nella zona A. E il vecchio tragitto, passa quasi integralmente nei territori del Parco. Da qui l’idea di una valida alternativa. Infatti, a seguito di alcuni studi effettuati con dei tecnici, abbiamo visto che con un tunnel di circa 11 km, che parte da Petrosino e arriva a Portella Gazzana in territorio di Alcara Li Fusi, dove c’è una provinciale che con una adeguata sistemazione, riusciremmo ad evitare tutti i vincoli, e in pochi minuti si arriverebbe a qualche chilometro da Galati Mamertino e a mezz’ora dal mare. In meno di un’ora si passerebbe dall’Etna al mare, collegando diverse realtà lavorative ed economiche.
Pensate – continua il sindaco – a quanto sarebbe utile questo tunnel, con questo sistema paesi come Paternò, Adrano, Bronte, Maletto, Randazzo, avrebbero uno sbocco sul Tirreno percorrendo la metà di chilometri e soprattutto risparmiando ore di strada. Tenete conto, che questo non sarebbe possibile con la strada attuale, che, oltre ad essere molto più lunga, circa 28 chilometri, sarebbe sempre una strada di montagna, con curve e tornanti difficoltosi, con la presenza accertata di frane, ed esposta alle intemperie, specie in inverno, con la probabilità di nevicate che renderebbe difficoltoso il transito. La soluzione che abbiamo studiato, invece, oltre ad avere dei costi simili, sarebbe di minore impatto ambientale, e non attraverserebbe il Parco o la dorsale dei Nebrodi». Un sogno, che in altri luoghi è invece la normalità, basti pensare alle gallerie in Calabria o sulle alpi. Una strada che sarebbe necessaria e utile per molti aspetti. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 05-01-2023