C’è il silenzio tra le strade di Maniace, poche macchine in giro nei tanti chilometri che separano le contrade. Il silenzio della campagna, spezzato ogni tanto dal suono delle campane degli animali, o da qualche bracciante che raccoglie le olive. Un primo giorno da fresca “zona rossa” che limita la libertà dei cittadini, e che deve servire ad evitare il propagarsi del contagio. I numeri attuali non sono degni di allarmismo, ma da quanto si dice, non sono reali. Problema che sta attanagliando tutti i Comuni, che spesso, ricevono i dati in forte ritardo dall’Unità Covid predisposta presso l’Asp sotto la guida del Commissario Liberti. Uno dei commissari prefettizi ha dichiarato che a Maniace si sospettano circa 400 contagi. Se questa cosa fosse vera, sarebbe un serio problema per l’intera comunità. A dire il vero, la zona rossa è stata chiesta dopo una serie di tamponi effettuati dall’Usca che hanno riscontrato oltre 40 positivi, tra cui lo stesso padre Galati. Poi, per una serie di motivi, si scoprì che questi test erano stati poco affidabili, sono stati ripetuti ed hanno dato solo due positivi. La richiesta parte dunque quando ci sono circa 80 positivi, che uniti ai familiari che avrebbero dovuti essere messi in quarantena, avrebbero dati numeri enormi. Poi tutto rientrò, ma il presidente della Regione ha inserito Maniace, anche dietro richiesta del Commissario covid. Tra sintomi, comunicazioni dei medici di famiglia e tamponi, si presume che i contagiati siano di più degli attuali 35.
Nei prossimi giorni, ne sapremo di più, sia perché l’Asp sta organizzando diversamente la gestione dell’emergenza Covid, sia perché i risultati dovrebbero finalmente arrivare in poco tempo. Al momento, molti tamponi o non sono stati effettuati, con famiglie in isolamento senza sapere se positivi o meno, sia per attestare le avvenute guarigioni ai pazienti che hanno concluso i giorni di isolamento e in attesa dei tamponi per la negatività. Per il momento, fino al 3 dicembre, Maniace resta zona rossa, con le relative prescrizioni. Da ieri, posti di blocco sono in servizio all’ingresso del paese, mentre è previsto anche un servizio di pattuglia interno. LUIGI SAITTA Fonte “La Sicilia” del 22-11-2020