«La condizione economica e sociale del nostro territorio è assai preoccupante. Il nostro apparato produttivo, lentamente ma inesorabilmente e nel completo immobilismo delle istituzioni, scivola verso il declino». A lanciare l’allarme è il segretario generale della Flai Cgil di Catania, Alfio Mannino, che dati alla mano, ci dimostra come nel versante nord dell’Etna ed il particolare nel territorio che va a da Randazzo a Bronte, i posti di lavoro sono diminuiti inesorabilmente. «Ciò emerge chiaramente – spiega – guardando i dati occupazionali di due settori economici particolarmente importanti per il nostro territorio quali agricoltura ed edilizia. In agricoltura dai dati degli elenchi anagrafici pubblicati dall’Inps si passa da 4044 occupati nel 2007 (Bronte 1046, Randazzo 1314, Maniace 1336 Maletto 348 ) a 3391 occupati nel 2010 (Bronte 936, Randazzo 1064, Maniace 1120, Maletto 271) con una perdita occupazionale di 653 occupati pari ad oltre il 15%. I dati dell’edilizia – continua – non sono meno preoccupanti, con 91 lavoratori in meno dal 2008 ad oggi a Bronte e 29 a Randazzo». Poi Mannino conclude: «Se a questi dati aggiungiamo che nel nostro territorio vi è il deserto dal un punto di vista industriale (eccezion fatta per il tessile che attraversa una fase drammatica), il terziario nonostante le enormi potenzialità turistiche non ha dato sbocchi occupazionali significativi e la pubblica amministrazione che non assume ci rendiamo conto di quanto preoccupante sia la situazione».
Gaetano Guidotto fonte “La Sicilia” del 07-03-2012