Carissimo Luigi,
nell’apprezzare il tuo recente lucido articolo sullo spostamento del mercato domenicale di Randazzo, mi piace corroborare quanto da te ben espresso con alcune mie piccole osservazioni. Se mi posso permettere, in primo luogo c’è da osservare che lo spostamento del mercato domenicale con il ritorno alla sua tradizionale sede di Piazza Loreto non divide affatto la nostra città. Anzi! Tutti i randazzesi sono, infatti, pienamente d’accordo acché il mercato torni alla sua tradizionale e, direi, naturale collocazione in quanto più accessibile a tutti, specialmente dalle persone anziane che dalle più lontane periferie della nostra città hanno necessità di frequentarlo per i loro settimanali acquisti: cosa che non è stato loro più consentita dal mese di gennaio 2020 sino ad oggi. Persino gli stessi commercianti di Randazzo, i negozianti, sì, hanno notato un notevolissimo calo e decremento nel loro giro di affari domenicale. Da quando il mercato è stato spostato e portato via nella periferica e, oserei dire, nella sperduta zona del campo sportivo comunale, la città di Randazzo la domenica mattina è letteralmente morta, assumendo un vero e proprio paesaggio quasi spettrale: e questo sia d’inverno che d’estate. Quanti turisti, la domenica, venivano a Randazzo proprio anche per il suo tradizionale e caratteristico mercato che poi, dopo alcune settimane dal suo spostamento, totalmente delusi non si sono visti più!… Se poi vogliamo fare un po’ di excursus storico, possiamo ben dire che il mercato di Randazzo era già rinomato nel secolo XII, tanto che ne parla – e molto bene! – il geografo arabo El Edrisi, venuto in Sicilia al seguito del normanno Re Ruggero II. Egli, infatti, già nel 1154, descriveva Randazzo come città rinomata per il suo mercato e fiorente soprattutto nel commercio del legname. O come non ricordare, ancora, la “Fiera franca” che vi era già nel secolo XVI? Agli “smemorati” come me, desidero ricordare, ancora, che in tempi più recenti, negli anni Sessanta per la precisione, venne emanato un ben preciso decreto assessoriale regionale che autorizzava il mercato domenicale (unico di domenica in Sicilia!) proprio nella zona di Piazza Loreto. E quando, agli inizi degli anni Settanta, qualcuno lo mise in discussione, i cittadini randazzesi, con a capo il sempre più rimpianto Partito Comunista Italiano, guidato allora dal compianto e sempre più rimpianto storico segretario locale Turi Sciavarrello, organizzarono più e più pullman per andare a scongiurare tale pericolo direttamente a Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea Regionale Siciliana, ottenendo la piena riconferma del mercato domenicale e proprio nella sua consueta sede di Piazza Loreto.
Ricordo ancora agli “smemorati” come me, che a gennaio-febbraio 2020, poco prima della pandemia da Covid ’19, il mercato venne spostato “provvisoriamente” solo ed esclusivamente per consentire alcuni lavori per il rifacimento della pavimentazione delle due Piazze e che, terminati i lavori, esso sarebbe dovuto tornare nella sua naturale e “legale” sede: cosa che invece (chissà perchè?) poi non è stata fatta, tanto da indurre i cittadini della zona Campo Sportivo-Crocitta a ricorrere al Tribunale Amministrativo Regionale che ha ben dato loro ragione. E nonostante ciò, qualcuno, pervicacemente, ha voluto insistere e persistere nell’errore spacciandosi, poi, e riempiendosi la bocca, quale “paladino della legalità” (sic!). Il nuovo bando, emanato dal Comune seguendo le più recenti normative in fatto di sicurezza, prevede 110 stalli, di cui 93 non alimentari, 12 alimentari e 5 alimentari riservati ai produttori agricoli. Sì, circa la metà rispetto al vecchio mercato. E questo per garantire gli giusti spazi sia ai venditori che agli acquirenti e non incidere affattp sulla sicurezza che sarà compunque, e come sempre, garantita dalle nostre Forze dell’Ordine le quali meritano la nostra più totale stima e fiducia. Ricordiamo, inoltre, che gli operatori del mercato sono tenuti a pagare il corrispettivo al Comune sia per l’occupazione del suolo pubblico sia per la pulizia delle due piazze e delle vie adiacenti. Ed in ogni caso, come prevede il regolamento, sono obbligati a lasciare pulito ed in ordine il proprio stallo onde facilitare la raccolta dei rifiuti. Certo, bisognerà vigilare in tal senso, ma anche in questo caso dobbiamo avere stima e fiducia nella nostra Polizia Locale come sempre attenta al più pieno rispetto della legalità. E se qualcuno degli occupanti non dovesse ottemperare a quanto previsto, incorrerebbe certamente nelle dovute sanzioni che prevedono persino la revoca della relativa concessione: cose del tutto fattibili!
In ultimo, i servizi igienici: è un falso problema! Qualcuno sta artificiosamente creando un ingiustificato ed ingiustificabile allarmismo anche in tal senso: quali bagni utilizzare, “in caso di bisogno”, sia da parte dei commercianti che da parte dei cittadini? Qualora dovesse essere stabilito l’utilizzo dei servizi igienici delle vicine scuole elementari – come bene scrivi tu, carissimo Luigi – “anche se è previsto di usare quelli della scuola, nelle concessioni è prevista la relativa pulizia. Ed in questo caso, basta mettere una persona per le giuste pulizie ed il problema è risolto”. Se ne potrebbe occupare, per esempio, la stessa società sportiva che se n’è occupata sino ad oggi, e così smentire la diceria che “il mercato domenicale a Crocitta serviva, o serva, solo per foraggiare una società sportiva che utilizza come parcheggio, a pagamento, gli spazi comunali circostanti la palestra comunale introitandone i relativi corrispettivi”. E, come si chiedono in molti: “che fine hanno fatto le somme così riscosse sino ad oggi? Il Comune ci ha guadagnato qualcosa, magari con una piccola compartecipazione agli utili, visto che proprio quegli spazi sono ancora di proprietà comunale, oppure non ci ha guadagnato niente? E, se ha avuto qualche introito, in che misura?”. Sono tutti interrogativi che si pongono i cittadini randazzesi ed a cui qualcuno, prima o poi, dovrà dare delle ben precise risposte. E come bene scrivi tu nel finale del tuo articolo, carissimo Luigi, “mentre nelle grandi città si lavora per incrementare i mercati storici, qui a Randazzo, dove da anni il mercato era ed è una vera e propria istituzione, qualcuno (chissà perchè?) lo ha cercato e lo sta cercando ancora di sabotare e distruggere”… Mah!!! Il tempo è galantuomo e – si spera – possa dare a ciascuno le dovute risposte.
Un sempre cordiale saluto a Te ed ai Lettori di Bronte 118 da Te diretto. Giuseppe Portale