L’assessorato regionale al Territorio e Ambiente ha chiesto al Parco dell’Etna di revocare l’autorizzazione rilasciata ai Comuni di Bronte e Maletto, per «attivare un servizio di fruibilità del versante ovest del Vulcano con finalità turistiche, mediante l’accesso autorizzato di veicoli ecocompatibili». A comunicarlo è la deputata regionale del M5S, Giannina Ciancio che attraverso una nota ricorda che dopo la concessione dell’autorizzazione «la questione era stata sollevata all’Ars, lo scorso ottobre, con un’interrogazione presentata proprio da lei perché il Parco dell’Etna aveva deciso di autorizzare la circolazione degli autobus proprio nelle aree a maggior tutela ambientale, tra le zone A (riserva integrale) e B (riserva generale), tra le quote 1.150 e 1.900 metri sul livello del mare. Come risposta all’interrogazione l’assessorato ha detto no». «Il provvedimento contestato – ricorda la deputata Ciancio – è stato oggetto anche di un ricorso al Tar da parte di diverse associazioni e si scontra con le prescrizioni del decreto istitutivo del Parco dell’Etna. Tra queste, infatti, una norma vieta esplicitamente che in zona A, quella di riserva integrale, si possano introdurre veicoli motorizzati, ad eccezione di quelli autorizzati per motivi di servizio o di sorveglianza vulcanica. Criticità sottolineate dall’ufficio competente del dipartimento Territorio e Ambiente, che ha inoltre evidenziato la mancata richiesta del parere preventivo, da parte del Parco, al Consiglio regionale per la protezione del patrimonio naturale, per le opportune valutazioni. Siamo soddisfatti. Ci auguriamo che simili iniziative “temerarie” non vengano più intraprese con tale leggerezza e che, in futuro, si ascoltino i territori che da tempo denunciavano la pericolosità, per l’ambiente, di un progetto simile».
Per il presidente del Parco dell’Etna però il provvedimento è proprio frutto dell’ascolto dei territori. «Apprendo da voi questa iniziativa da parte dell’assessorato – afferma Carlo Caputo – Il “Consiglio regionale per la Protezione del Patrimonio naturale” è organo consultivo dell’assessorato e non del Parco e non mi risulta che le autorizzazioni dei parchi debbano passare da questo Consiglio. Vorrei precisare che la richiesta parte proprio dai territori, cioè dai due Comuni proprietari e competenti territorialmente sui luoghi oggetto di autorizzazione. Ben vengano comunque tutte le valutazioni degli attori pubblici e privati coinvolti. Serviranno a giungere alla giusta soluzione”. Fonte “La Sicilia” del 20-01-2022