Vengono tutte annullate, le 14 ordinanze di custodia cautelare, emesse lo scorso 19 novembre, coinvolte nell’operazione “Nebros II” portata a termine dalla Procura di Caltanissetta, in collaborazione con la Dda, e la Guardia di Finanza di Nicosia, con arresti nelle province di Catania e Messina. Erano stati rinchiusi in carcere: Sebastiano Foti Bellingambi, di San Teodoro, 48 anni; Federica Pruiti, nata a Bronte, 40 anni; Giuseppe Foti Belligambi, nato a San Teodoro, 46 anni; Vita Cavallaro, nata a Bronte, 38 anni; Anna Maria Di Marco, nata a San Teodoro; 41 anni, Giovanni Foti Belligambi, nato a Bronte , 24 anni; Angioletta Triscari Giacucco, nata a Cesarò, 41 anni. Mentre per i seguenti sette erano stati posti agli arresti domiciliari Salvatore Armeli Iapichino, nato a Tortorici, 52 anni; Sebastiana Bevacqua, nata a Tortorici, 73 anni; Maria Cantali, nata a Catania, 59 anni; Giuseppe Lupica Infirri, nato a Tortorici, 64 anni; Santo Coma, nato a Bronte, 39 anni; Salvatore Lupica Infirri, nato a Sant’Agata di Militello, 38 anni; Silvestra Calderaro, nata a San Teodoro, 73 anni. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, infine, per Antonio Consoli, nato a Catania, 44 anni.
Gli indagati, secondo il Pm, erano accusati di turbata libertà degli incanti con l’aggravante mafiosa e di abuso d’ufficio. Nella vicenda, risalente al 2015, ci sarebbe infatti anche lo zampino di Cosa nostra, che mirava al controllo dei pascoli nella zona del Parco di Nebrodi.
Una vicenda che, secondo i magistrati della Dda nissena, riguarda irregolarità nell’assegnazione di 16 lotti destinati ai pascoli, che venivano dati in affidamento dall’azienda speciale “Silvio Pastorale” del Comune di Troina.
In diverse udienze, invece, il Tribunale del Riesame di Caltanissetta, composto dai giudici Andrea Catalano, Mariaconcetta Gennaro e Tiziana Mastrojeni, ha annullato tutti i provvedimenti predisposti dal Gip, rimettendo in libertà tutti gli indagati. Nel dispositivo emesso dal Tribunale, vengono annullati tutti i dispositivi emessi dal Gip, e dispone l’immediata scarcerazione di tutti gli indagati, riservandosi di deporre le motivazioni entro 45 giorni.
“Abbiamo evidenziato al Tribunale del Riesame l’ assoluta infondatezza dell’ accusa, sulla quale poggiava l’ ordinanza di custodia cautelare in carcere disposta del GIP di Caltanissetta – dichiara l’avvocato Katia Ceraldi, che insieme al collega Tony Caputo difendeva Federica Pruiti –
Il Tribunale del Riesame esaminata la nostra richiesta ha annullato l’ ordinanza e disposto l’ immediata scarcerazione della Signora Pruiti Federica. Con serenità attendiamo, ora, l’ evolversi del procedimento, fermamente convinti dell’innocenza della nostra assistita.” Stessa sorte, anche per Armeli Iapichino Salvatore, difeso dall’ avv. Ceraldi Katia e Giuseppe Rapisarda, la cui udienza, finita anche questa con l’annullamento è stata svolta 18 dicembre. Ancora una volta, una operazione lanciata sugli organi di stampa in maniera assordante, è finita in una bolla di sapone, come spesso accaduto ultimamente in operazioni simili avvenute specialmente sui Nebrodi.