Sul fronte dei feriti, dovuti ai botti di capodanno, all’ospedale “Cannizzaro” di Catania c’è moderato ottimismo. “Quest’anno il trend è stato in calo rispetto agli anni passati- afferma il professore ordinario di chirurgia plastica dell’Università di Catania e direttore dell’unità operativa complessa di chirurgia plastica dell’azienda Ospedaliera “Cannizzaro” Rosario Manuele Perrotta- quella di far esplodere grossi petardi è una pratica o un “divertimento” che puntualmente, da Natale e fino ad oltre capodanno, ci porta feriti più o meno gravi. La percentuale è molto variabile e dipende tanto dall’opera delle forze dell’ordine che puntualmente effettuano decine di sequestri”. All’ospedale “Cannizzaro” di Catania le unità speciali ricevono pazienti dall’intera Città Metropolitana e non solo. Le ferite più ricorrenti sono alle dita, alle mani e agli occhi con il coinvolgimento delle unità specializzate di chirurgia plastica, centro ustioni, oculistica e chirurgia generale. Quest’anno il “bollettino di guerra” parla di un cinquantenne di Bronte ricoverato al Centro Grandi Ustioni, dopo il primo trattamento al pronto soccorso in codice rosso, per un’ustione al volto causata dalla fiammata di un petardo.
E ancora un 25enne di Catania in codice giallo per un trauma facciale (con ferite al naso e al viso e ricoverato al trauma center), un trentottenne ferito ad un dito di una mano e un lentinese di 21 anni ferito alla mano sinistra. Anche una bambina di 3 anni ha fatto ricorso alle cure del Pronto Soccorso pediatrico per le conseguenze dello scoppio di un petardo ma, fortunatamente, è stata dimessa senza gravi conseguenze. “Cerchiamo di fare molta informazione nelle scuole – prosegue il professor Perrotta- visto che parliamo di un problema culturale che riguarda anche i più giovani. Gli incidenti provocati dai botti creano delle ferite devastanti che possono condizionare la vita futura della persona”. Damiano Scala Fonte “La Sicilia.it