Ormai è una telenovela, con puntate infinite e problemi che alla fine pagano solo i cittadini. O meglio i pazienti che da tempo sono in attesa di un intervento chirurgico o che per un’urgenza qualsiasi si devono rivolgere all’ospedale di Bronte. Ancora una volta ci troviamo di fronte a possibili disservizi che si cerca di tamponare, ma non sempre con successo. Parliamo della carenza di anestesisti che periodicamente avviene in ospedale, lasciando scoperti alcuni turni. Ora, in previsione del mese di aprile, il problema, mai risolto definitivamente, si ripresenta alla grande. Infatti, dal primo aprile, un anestesista finora in servizio a Bronte, verrà trasferito nell’ospedale di Paternò. Se, come sembra, il medico non sarà immediatamente rimpiazzato, lascerà dei turni scoperti, che dovrebbero coprire in eccedenza i colleghi di Biancavilla e Paternò, oltre a quelli dell’ospedale Cannizzaro di Catania con cui è stato fatto un protocollo d’intesa. Ma al momento, il rischio che alcuni turni rimangano scoperti, è molto grande. Sia per la mancanza di adesioni per le ore in più, sia per l’avvicinarsi delle tante giornate di festa, Pasqua compresa, in cui, giustamente, i medici hanno anche diritto a dei turni di riposo. Qualora, non si coprano tutti i turni, potrebbe essere necessario il rinvio degli interventi programmati, e l’impossibilità di garantire operazioni chirurgiche di urgenza, che oltre ai chirurghi, richiedono la presenza degli anestesisti. Uno dei quali, per protocollo, deve rimanere obbligatoriamente al servizio del Punto nascite, perché in qualsiasi istante, si può verificare un parto, o l’arrivo di una partoriente con problemi seri.
Una situazione che la direzione dell’Asp, finora accorta nel cercare soluzioni, ora deve risolvere definitivamente. Possibilmente interessando l’assessorato alla Salute, e mettendo in conto di fare un concorso ad hoc, proprio per Bronte e per gli ospedali più piccolo spesso disagiati. Non è ammissibile, che in tempi in cui l’ospedale, a causa del covid, subisce la massima pressione, con pazienti che oltre alla zona di competenza arrivano anche da Adrano e Biancavilla, in quanto l’ospedale di quest’ultimo Comune è stato utilizzato per il covid, sia privo di figure importanti, ma soprattutto necessarie, sia per garantire i cittadini nelle urgenze, sia per operare pazienti che attendono interventi chirurgici programmati. Luigi Saitta Fonte “La Sicilia” del 23-03-2022