Al termine di una seduta del Consiglio dei sindaci del Parco dell’Etna carica di momenti di tensione e durata oltre cinque ore, è stato eletto il nuovo componente del Comitato esecutivo dell’ente, l’organismo che si occupa del funzionamento del Parco, salvo che per le espresse attribuzioni di presidente e Consiglio. Si tratta di Salvatore Longo, 56 enne assessore a Ragalna, che prende il posto dell’ex sindaco di Maletto, Pippo De Luca, dichiarato decaduto dai sindaci dopo un duro scontro giuridico e politico che pare ancora non concluso. Mentre l’ormai ex componente continua a sostenere la legittimità del proprio incarico, a sancire durante il dibattito che la decadenza di De Luca “opera di diritto nel momento stesso della fine del mandato da sindaco dello stesso (giugno 2013)”, è stato il legale dell’ente, Giovanni Mania, la cui linea è stata appoggiata dalla maggioranza degli amministratori. Longo va ad affiancare gli altri tre membri del Comitato eletti nel 2013 – Concetto Stagnitti, Ettore Barbagallo e Salvo Furnari – oltre ai membri di diritto, fra cui presidente e direttore dell’ente Parco ed il capo dell’Ispettorato ripartimentale delle foreste di Catania, ma l’ipotesi di una revoca generale degli incarichi della componente elettiva pare soltanto rinviata. Il Consiglio dei sindaci ha infatti deliberato per l’acquisizione di tutti gli atti esitati finora dal Comitato – in carica fino al 2018 – per valutarne la condotta ed eventuali contestazioni di addebito, necessarie per legge e per l’avvio del procedimento di revoca. Quella di lunedì scorso è stata dunque solo un’altra puntata del conclamato scontro istituzionale fra l’assemblea dei sindaci dei venti Comuni che ricadono nell’area protetta ed il Comitato, eletto prima delle ultime elezioni amministrative dell’area etnea e per questo espressione di rapporti di forza politici che adesso si vogliono modificare. Per adesso la partita vede stravincere l’area del Pd catanese che fa capo al deputato regionale Anthony Barbagallo; come da previsioni dei bene informati, Longo è stato eletto con 11 voti, mentre gli altri tra i sindaci presenti – Adrano, Randazzo, Linguaglossa, Nicolosi, Biancavilla, Milo fra gli altri, che sostenevano più o meno apertamente l’avvicendamento tra De Luca e l’attuale sindaco di Maletto, Salvatore Barbagiovanni, “gradito” al centrodestra ed altre correnti del Pd – hanno abbandonato l’aula, senza però riuscire a far cadere il numero legale. Il neoeletto Longo – che si è detto pronto a lasciare l’incarico da assessore – non si mostra per nulla preoccupato per le dispute fra e dentro gli stessi organi del Parco: “Le divisioni non mi spaventano, l’interesse del Parco viene prima di tutto e per questo sarà necessario trovare un accordo”. Francesco Vasta
UN CASO SPINOSO CHE OGGI APPRODERA’ ALL’ARS CON FI
Il “caso De Luca” approderà all’Ars. A prendere le difese dell’ex sindaco di Maletto – convinto di essere legittimo componente del comitato esecutivo del Parco dell’Etna poiché eletto nel 2013 in qualità di “esperto di comprovata competenza nella salvaguardia dell’ambiente” e non in qualità di primo cittadino – è il gruppo parlamentare di Forza Italia con un’interrogazione che si discuterà oggi. “A seguito di diatribe di carattere politico, presidente del Parco e Consiglio dei sindaci hanno richiesto un parere legale – si legge nel documento – sulla possibilità di revoca dei componenti del comitato esecutivo e sulla decadenza di un componente non più sindaco. La richiesta – proseguono i deputati – appare pretestuosa e tendente solo a cercare di estromettere dal Comitato esecutivo un componente “poco gradito”. Dunque, Fi chiede al presidente della Regione di “intervenire celermente presso la presidenza del Parco per evitare l’adozione di atti che potrebbero essere dannosi per l’ente”, considerato che “Le revoche appaiono inopportune, non supportate da valide argomentazioni se non quelle di tentare di occupare poltrone e gangli di potere”. Nel frattempo, lo stesso De Luca annuncia battaglia: “Sottoporrò gli incartamenti del mio caso all’attenzione della Procura e della giustizia amministrativa, la mia elezione aveva carattere tecnico e su questo nessun organo di vigilanza del Parco ma anche sovraordinato aveva eccepito alcunché”, Inoltre, secondo l’ex sindaco, tutti gli atti adottati nell’ambito della vicenda sarebbero “inefficaci di diritto” per il presunto mancato rispetto degli obblighi di pubblicazione sul sito web del Parco. Francesco Vasta Fonte “La Sicilia” del 21-10-2015