Che belle le strade delle falde dell’Etna liberate dai quei rifiuti che per mesi che hanno deturpato l’aspetto. Merito dell’iniziativa “Meglio Parco che sporco” promossa dal Parco dell’Etna in tutto il suo territorio. Centinaia di volontari ieri mattina non si sono risparmiati per restituire decoro a quell’ambiente dell’Etna che il mondo apprezza e ci invidia e che noi siamo capaci di deturpare. Da Nord a sud decine di associazioni hanno aderito all’iniziativa. A Bronte e Maletto le associazioni Rangers, Giacche Verdi, Scout Agesci di Bronte, Arcobaleno e Giovani orizzonti, supportati dalla preziosa assistenza della Confraternita della Misericordia di Bronte ed insieme ai 2 Comuni, in prima linea in questa giornata, hanno messo insieme forze e risorse per ripulire contrada Difesa, il bosco Brignolo e contrada Ss Cristo a Bronte, la piazzola di sosta lungo la Ss 284 in contrada Passo Zingaro ad Adrano. A Randazzo la provinciale Bocca d’Orzo, grazie al Comune, a due sezioni dell’Istituto Comprensivo De Amicis ed all’associazione Prorandakes. Anche i sindaci in prima linea con Pino Firrarello di Bronte che è andato a trovare i ragazzi al lavoro e Salvatore Barbagiovanni di Maletto che si è unito ai volontari. «Solo a Bronte ed Adrano – ci dice Antonello Caruso – abbiamo raccolto oltre 3 tonnellate di rifiuti. Pensate che nella piazzola di sosta lungo la statale che dovrebbe servire ai turisti per ammirare l’Etna i volontari hanno recuperato 60 sacchi di rifiuti senza considerare i materassi, il vetro e gli scarti di macellazione». Ed i volontari nel versante nord dell’Etna hanno avuto la soddisfazione di ricevere la visita del presidente del Parco, Marisa Mazzaglia. «La risposta del territorio è stata significativa – ha affermato – associazioni, scuole ed anche squadre di calcio hanno posto attenzione alle strade che si avvicinano al Parco. Il cuore dell’Etna fortunatamente non è poi così sporco. È bello – continua – vedere amministrazioni come Maletto e Ragalna che vantano un territorio pulito, prodigarsi a ripulire quello degli altri e grazie anche alla Provincia che ci ha dato una grande mano». Il timore, adesso, è che le stesse aree ripulite presto tornino discarica: «La cosa non ci scoraggia per niente – risponde Mazzaglia – chi vuole bene all’Etna è la stragrande maggioranza di noi che oggi ha inflitto una lezione a chi sporca. Se sarà il caso – conclude – torneremo a ripulire».
L. S. Fonte “La Sicilia” del 23-11-2014