Importanti gli interventi di Pippo De Luca e Nunzio Calanna
Sarà sospeso per 120 giorni, con decreto emesso lunedì prossimo negli stessi termini e modalità del parere espresso il 29 luglio scorso, il decreto regionale n. 744 emesso dal responsabile del servizio 2 V.I.A.- V.A.S. dell’assessorato regionale al Territorio e Ambiente con il quale era stato approvato, con prescrizioni estremamente restrittive, il Piano territoriale di coordinamento del Parco dell’Etna. La decisione, fortemente chiesta dall’assessore regionale al Territorio e Ambiente, on. Giuseppe Sorbello, in attesa dell’istituzione di un tavolo tecnico di confronto in cui Regione, Parco e comunità dell’Etna si confronteranno sui termini del decreto, è giunta ieri al termine dell’audizione dei sindaci del Parco alla quarta Commissione parlamentare dell’Ars, Territorio e Ambiente, presieduta dall’on. Fabio Mancuso, che si è tenuta a Palermo, a Palazzo dei Normanni. Un incontro in cui sono emerse le «sofferenze» delle comunità del Parco per un territorio che rischia l’immobilismo a causa di un piano il cui iter dura ormai da 18 anni e che rischia di essere, prima di nascere, anacronistico e inadeguato. La richiesta di revisione del parere e la necessità di un confronto tra uffici e territorio sono emersi dagli interventi di Nino Pavone, assessore al Territorio e Ambiente di Linguagliossa, Nino Borzì, sindaco di Nicolosi, Nunzio Calanna, vice sindaco di Bronte, Pippo De Luca, sindaco di Maletto (che ha provocatoriamente annunciato il voto del Consiglio comunale per uscire dal Parco) e, ancora, di Delfo Patanè, sindaco di Zafferana Etnea (che ha chiesto la bocciatura di tutto il Piano territoriale). Da qui la richiesta di sospendere l’atto, che è stata frutto di una mediazione politica, dopo la forte e unanime reazione al decreto da parte dei sindaci, preoccupati dell’erosione di competenze che sarebbe derivata dalla valutazione di incidenza, che di fatto espropria le comunità locali di ogni potere sul territorio. «La decisione di convocare la Commissione parlamentare al territorio e ambiente, su invito dei sindaci e della Provincia di Catania, in presenza del rappresentante del governo regionale e dell’ing. Giuseppe Sansone – ha esordito il presidente Mancuso – scaturisce dal tentativo di ricondurre sul piano del confronto i rapporti tra Regione e comunità su un tema complesso e di grande rilevanza sociale quale è quello della pianificazione del Parco dell’Etna». «Il Parco dell’Etna – ha precisato il commissario del Parco, Ettore Foti – ha già deliberato, in sede di comitato esecutivo, in osservanza della volontà espressa all’unanimità dall’assemblea, di impugnare il decreto dinanzi al Tar, anche se, data la disponibilità della Regione a sospendere l’efficacia del decreto e a riaprire un tavolo di confronto con i rappresentanti del territorio, siamo disposti ad attendere prima di impugnare». A chiedere la sospensione del provvedimento anche l’on. Concetta Raia, componente della Commissione parlamentare: «Sono soddisfatta dell’esito dell’audizione, adesso però si lavori in tempi brevi. Il piano territoriale del Parco – prosegue – è uno strumento per lo sviluppo socio-economico per le popolazioni interessate e non può non avere la condivisione dei sindaci dei Comuni del Parco. Inoltre, era necessario evitare un contenzioso perché avrebbe comportato un allungamento sine die per l’adozione di un piano che ha già subìto un iter di 18 anni Oggi è importante consentire a enti pubblici e forze economiche che vogliono investire nel territorio del Parco di cogliere a pieno le opportunità previste nella programmazione 2007-2013 dei fondi strutturali». La decisione di sospendere i termini del decreto e di un confronto tra sindaci, Parco, Provincia e Regione è stata infine accettata anche dall’ing. Giuseppe Sansone, responsabile del servizio 2 V.I.A. – V.A.S.
Fonte “La Sicilia” del 30-10-2008