Insegnano le auto rimaste prigioniere del ghiaccio sulla strada “Mareneve” tornando da Piano Provenzana, come il tratto Randazzo-Maletto della Ss 284 rimasto innevato o le proteste degli operatori turistici. La Prefettura di Catania ha deciso di dotarsi di un “Piano coordinato di emergenza per la viabilità in caso di neve nelle zone pedemontane etnee”. Un piano che preveda chi, in che modo e con quali mezzi intervenire in caso di condizioni meteo così avverse da compromettere la sicurezza sulla strade non solo quando nevica, ma anche quando il ghiaccio si impadronisce dell’asfalto. Per questo il Prefetto di Catania, Claudio Sammartino, ieri ha organizzato un vertice a Palazzo Minoriti, invitando i sindaci dei 17 Comuni più alti sul livello del mare dell’Etna, assieme all’area Metropolitana, all’Anas, al 118 e a tutte le Forze dell’Ordine impegnate nel controllo del territorio. A coordinare i lavori il viceprefetto Rosamaria Giuffrè, subito chiara sugli intenti della Prefettura: «Intendiamo – ha affermato – dotarci di un piano coordinato fra i Comuni e tutti gli enti e i soggetti interessati alla viabilità e alla sicurezza. Ci preoccupa la neve, ma ancor di più il ghiaccio. Bisogna tutelare il turismo e favorire agevolmente l’accesso alle zone prescelte dai visitatori, ma anche garantire sicurezza ai cittadini che di buon mattino vanno al lavoro». Necessario quindi, innanzitutto per la Prefettura un vero e proprio censimento di uomini e mezzi che i Comuni hanno a disposizione. E qui le dolenti note non mancano. I Comuni non hanno nè mezzi propri, nè risorse da utilizzare. Scarseggia anche il personale. Emblematico l’esempio del Comune di Milo che ha in servizio appena 2 agenti di Polizia locale, di cui uno è il comandante. Eppure una delle prime cose che la Prefettura ha chiesto di effettuare con professionalità sono i così detti “cancelli”, ovvero posti di blocco per impedire alle auto non attrezzate di catene o pneumatici da neve di proseguire su strade innevate, compromettendo anche la sicurezza degli altri. La Polizia stradale presente all’incontro ne ha individuati ben 6, quattro sulle Provinciali di Etna sud e 2 nel versante nord. Tutti e 6 rivolgono attenzione alla viabilità verso il Vulcano, come hanno chiesto i sindaci di Pedara e Nicolosi, ma i sindaci del versante nord, Bronte e Maletto in testa, hanno già evidenziato come i “cancelli” servano anche sulle Statali. La Prefettura, una bozza di possibile piano, l’ha già realizzata. Prevede codici di allerta che cominciano da “zero”, quando è solo prevista neve, proseguono con “verde”, “giallo” e “rosso” e infine finiscono con “nero”, quando ci sono già dei veicoli di traverso sulle carreggiate. A secondo dello sviluppo del maltempo, inoltre, si passa dalla fase di “attenzione” a quelle di “pre allerta”, “allerta” ed “allarme”. A ogni codice e fase corrisponde una per precisa azione. La bozza del piano adesso sarà inviata a tutti i Comuni chiamati a integrarla con le proprie esigenze. Sarà poi la Prefettura ad effettuare la sintesi di quello che diventerà il “Piano neve”. Fonte “La Sicilia” del 24-01-2019