Da recenti incontri con dirigenti di Rfi, si apprende della volontà di realizzazione di una pista di cantiere diversa da quella prevista nel progetto lungo il torrente Santa Venera, in località via Fondaco D’Accorso, a Trappitello (Taormina), e che verrà invece realizzata in prossimità del Parco Fluviale dell’Alcantara e delle Zsc, con evidente incidenza ambientale per il sito Natura 2000. La pista, che si sovrappone all’esistente ferrovia dismessa AlcantaraRandazzo, ne pregiudica, fra l’altro, la rifunzionalizzazione come tratta storica (già finanziata con fondi Pnrr) e per tale ragione nessun parere o nulla osta è stato rilasciato dall’Ente Parco, in quanto nessuna valutazione è riportata in merito all’incidenza ambientale provocata dall’esecuzione dei lavori per la realizzazione della pista, né tantomeno gli effetti di rumori e polveri per il transito di numerosi camion giornalieri e di milioni di metri cubi di materiali di scavo provenienti dalle gallerie. La durata dei lavori è prevista in 8 anni e la pista di cantiere si sviluppa longitudinalmente al Parco e alla Zsc per qualche chilometro a valle.
«Cercherò con ogni forza di non fare deturpare la linea ferrata Alcantara-Randazzo, peraltro in ripresa per un tratto fino a Francavilla – afferma il presidente del Parco fluviale dell’Alcantara, Renato Fichera – con il passaggio dei camion da cantiere che debbono trasportare il terriccio che viene fuori dallo scavo per la galleria Taormina. L’unica alternativa valida sarebbe il passaggio, come previsto originariamente, sul torrente Santa Venera. Tra l’altro la frazione Trappitello del Comune di Taormina ne avrebbe un enorme vantaggio perché alla fine dello scavo della galleria potrebbe fruire di una circonvallazione specie ad uso strada di fuga – conclude – le Ferrovie, e per queste i loro funzionari e dirigenti, debbono comprendere che non sono assolutamente i padroni del territorio, specie quello che ricade nelle zone protette del Parco». ALESSANDRA IRACI TOBBI Fonte “La Sicilia” del 11-09-2022