Eccola l’area dove il Comune di Bronte intende espandere la Zona artigianale. Si tratta di un fazzoletto di terra grande circa 80mila metri quadrati adiacente agli attuali capannoni. Un’area a sud ovest dell’ultima linea di opifici che chi conosce il territorio identifica nel tratto di terra attualmente brulla che si spinge fino alla Cooperativa della frutta fresca. «Siamo alla ricerca della soluzione ottimale per espandere l’area dei lotti della Zona artigianale. – spiega il sindaco Pino Firrarello. – Questa ipotizzata ci permetterebbe di far realizzare anche altri 30 opifici a beneficio dell’economia brontese e dell’aumento dei posti di lavoro». Questo perché nella laboriosa Bronte l’attività imprenditoriale è sempre in crescita. Attualmente nella Zona artigianale di contrada Santissimo Cristo dedicata al professore Mario Lupo sono realizzati ben 56 capannoni, dove operano altrettante imprese tutte particolarmente floride. Ma non solo. Ci sono inoltre altri 11 lotti, ovvero posti dove realizzare altri capannoni. In questa zona artigianale all’ombra dell’Etna si trova di tutto. Non ci sono, infatti, soltanto le famose aziende tessili, ma anche pistacchio, pietra lavica e diverse tipologie di artigianato. E di fronte alla crescente domanda di insediamenti produttivi, il Comune intende far approvare nel prossimo Puc (Piano urbanistico comunale) ovvero il vecchio Prg, l’espansione dell’area dove realizzare gli opifici. «Dobbiamo – continua Firrarello – ringraziare gli imprenditori e gli artigiani brontesi, che continuano, con innovazioni e grandi capacità creative le più tradizionali attività nella lavorazione del legno, del ferro, dei tessuti, del marmo e della pietra lavica e delle costruzioni.
E la Zona artigianale di contrada Ss Cristo ha offerto loro il luogo ideale dove crescere e svilupparsi, garantendo posti di lavoro ed un notevole impulso all’economia locale. Non esagero – continua – quando sostengo che la Zona artigianale dà lavoro a circa 1000 lavoratori con un movimento economico di decine di milioni di euro l’anno. Per questo – conclude – la nostra attenzione verso questa Zona, che io definisco mista fra artigianale ed industriale, è massima. Non a caso la bretella di collegamento con la Ss 284 termina proprio a ridosso dei capannoni e non a caso abbiamo pensato di costruire un asilo nelle vicinanze per consentire alle mamme di lasciare serenamente i propri bambini». E allora si parte con le consultazioni che presto il Comune presto avvierà per definire i contorni del Puc, dove l’ampliamento della Zona artigianale è certamente fra le priorità. Fonte “La Sicilia” del 25-08-2023