Ore 14 di qualche giorno fa. Una signora dovendo effettuare un semplice versamento in un conto corrente si è recata all’Ufficio postale. Ha immaginato che nel primo pomeriggio avrebbe trovato meno confusione e si sarebbe sbrigata subito. Con sua amarezza, all’arrivo si è accorta che l’ufficio era pieno e quando ha preso il numeretto ha capito che 20 utenti la precedevano. Ha aspettato un po’, poi, accorgendosi che le cose andavano per le lunghe, ha deciso di tornare più tardi. È tornata per 2 volte senza arrivare mai in prossimità del suo turno. La terza volta si è accorta che il suo numero era stato chiamato, era stata quindi scavalcata ed è stata costretta a prendere un altro biglietto e rifare la coda. Più tenace un altro utente. Un signore che doveva pagare degli F24 è entrato in ufficio intorno alle 16 e vi è rimasto fino alle 18.30 perdendo, ci ha confessato, due appuntamenti.
E non sono più fortunati i giovani internauti che hanno dimestichezza con le app: un utente con lo smartphone, ieri alle 14 ha provato a prenotare un ticket per lo stesso giorno. Niente da fare: tutto occupato. «E meno male che la mia scadenza non era perentoria – dice – altrimenti sarebbero stati guai. L’app mi permetteva di prenotare un ticket solo per l’indomani e neanche in tutte le ore». E noi abbiamo verificato. Alle 16,26 era possibile prenotarsi solo per l’indomani e non prima delle 12. Insomma l’Ufficio postale di Randazzo è sotto pressione e a soffrirne particolarmente sono gli anziani che hanno poca dimestichezza con il mondo informatizzato. Per loro, abituati al rispetto del turno in rigoroso ordine di arrivo, vedere utenti che gli passano davanti sol perché prenotati da remoto, è quasi una mancanza di rispetto. E si sa che in un paese di 11mila abitanti quando si verifica un disservizio, le lamentele arrivano al sindaco Francesco Sgroi che ha subito inviato una lettera di protesta ai direttori regionali e provinciali di Poste Spa, all’Ufficio reclami e per conoscenza al direttore dell’Ufficio postale di Randazzo. «Si vuole – si legge nella missiva – porre all’attenzione la grave situazione in cui versa nuovamente l’Ufficio postale di questo Comune. Parecchi cittadini hanno espresso le proprie lamentele per un servizio inadeguato, offerto a causa di un esiguo numero di sportelli aperti che costringe a lunghe attese con tutti i disagi che ne conseguono. Randazzo – continua – è una cittadina a vocazione turistica e nel periodo estivo assiste ad un incremento della popolazione. Non riuscire a offrire servizi efficienti penalizza la sua immagine. L’azienda poste deve farsi carico di questa situazione che perdura da mesi».
Poi il sindaco, visto che non è la prima volta che è costretto a scrivere a Poste per denunciare disservizi, a noi afferma: «Se questo problema non viene affrontato e risolto definitivamente siamo disposti ad organizzare manifestazioni di protesta davanti l’Ufficio postale». Pochi sportelli aperti dunque. Ci sono stati utenti, infatti, che ci hanno detto che in alcuni momenti gli sportelli aperti sono stati tre, ma qualcuno ha lamentato di averne trovato solo uno. E noi abbiamo chiesto lumi a Poste Italiane sui motivi del disservizio: «L’azienda – replicano – informa i cittadini che le attese presso l’ufficio postale di Randazzo sono dovute a un inatteso picco di lavorazioni e conferma il proprio impegno a potenziare i servizi a sportello per il ripristino del normale flusso di lavoro». Si attende quindi un potenziamento. Tutti però si chiedono quanti sportelli verranno attivati in più rispetto al solito, temendo che l’arrivo di un solo impiegato attenui ma non risolva il problema. Gaetano Guidotto Fonte “La Sicilia” del 06-07-2021