La fine dell’estate e l’inizio dell’autunno dalle nostre parti tradizionalmente coincidono con l’organizzazione di feste patronali durante le quali si svolgono mercatini in cui si trovano in vendita prodotti tipici del luogo e merce di ogni genere. Dietro tutto questo, amministrazioni comunali e assessorati a parte, ci sono le ditte che operano nel commercio ambulante e stanziale. E, naturalmente, dipendenti che lavorano perché tutto si svolga nel migliore dei modi. Non sempre, però, il rapporto azienda – lavoratore è regolato secondo legge. Ed è su questo aspetto che si sono concentrate le indagini dei militari del Nucleo carabinieri ispettorato del lavoro e dell’Arma territoriale di Catania, che hanno denunciato due persone, scovato 3 lavoratori in nero, sospeso 2 attività ed elevato sanzioni per quasi 20.000 euro. La lente d’ingrandimento dei carabinieri è stata puntata sulle feste padronali dell’hinterland. D’intesa con il dirigente della Direzione territoriale del lavoro, Fausto Piazza, sono state controllate 8 ditte operanti nel commercio ambulante e stanziale, e 4 di queste sono risultate irregolari: i militari hanno scoperto infatti 3 lavoratori in nero, privi di tutela assicurativa e previdenziale. Inoltre, avendo riscontrato una percentuale di lavoratori in nero pari o superiore al 20% della forza lavoro presente, i carabinieri hanno intimato la sospensione di due attività imprenditoriali, come previsto dal testo unico 81/2008 a tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, come recentemente modificato nel dicembre 2013. Bisogna riconoscere, tuttavia, la buona volontà dei datori di lavoro, che hanno sanato la situazione di irregolarità delle maestranze, ottenendo così la revoca del provvedimento. I militari, nel corso dell’operazione, hanno invitato i datori di lavoro del settore merceologico ad evitare l’impiego di manodopera in nero, affidandosi alle varie possibilità contrattuali introdotte a seguito della legge Biagi, ovvero con l’utilizzo dei buoni lavoro ( i cosiddetti “voucher”) che, proprio nella discontinuità ed occasionalità lavorativa, possono essere regolarmente utilizzati. E ancora. Gli uomini dell’arma hanno denunciato due persone per utilizzo abusivo di impianto di videosorveglianza sui luoghi di lavoro, contestato sanzioni amministrative e ammende per 20.000 euro e recuperato contributi assistenziali e assicurativi per circa 2.100 euro relativi ai lavoratori “in nero”. L’attività ispettiva continuerà anche nei prossimi giorni per garantire i controlli sugli altri settori produttivi.
Vittorio Romano Fonte “LA Sicilia” del 19-09-2014